A volte c’è bisogno dell’umiltà della preghiera e della fede affinché la grazia di Dio possa toccarci direttamente, perché lui ci lascia sempre liberi di volere o no anche il suo aiuto.
Liturgia di oggi Giovedì 12 Febbraio 2021
- Santi martiri di Abitene
Venite: prostrati adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il Signore, nostro Dio. (Cfr. Sal 94,6-7)
Prima Lettura
Sareste come Dio, conoscendo il bene e il male.
Dal libro della Gènesi
Gen 3,1-8
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?».
Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».
Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».
Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò.
Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale – Sal 31 (32)
R. Beato l’uomo a cui è tolta la colpa.
Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno. R.
Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. R.
Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell’angoscia;
quando irromperanno grandi acque
non potranno raggiungerlo. R.
Tu sei il mio rifugio,
mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione. R.
Il Vangelo di oggi Giovedì 12 Febbraio 2021
Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,31-37
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano.
Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Parola del Signore
L’umiltà della preghiera | Il commento al Vangelo di oggi Giovedì 12 Febbraio 2021
Gesù è Dio, la Parola creatrice di Dio che ha fatto bene tutte le cose. Questo è ciò che il popolo riconosce a Gesù dopo che ha guarito un sordomuto. Gesù infatti con il suo Spirito creatore ci libera dai nodi che ci opprimono, apre il nostro cuore e i nostri orizzonti. Da lui, che è la vita, procede la vita e ogni guarigione, anche se sta a noi chiedere il suo intervento.
Sta a noi dargli il permesso di agire nella nostra vita, perché Dio non viola mai la nostra libertà, ci ha fatto liberi. Nel Vangelo infatti, quel sordomuto fu portato da Gesù perché lo guarisse: quanto è importante la preghiera nostra per gli altri e degli altri per noi! Ci sono azioni e preghiere silenziose da cui ci arriva tanto aiuto e nemmeno ce ne rendiamo conto! Sono preghiere che non hanno voce ma danno voce all’azione di Dio in noi e per noi.
Il commento al Vangelo di oggi
Con un sospiro verso l’altro Gesù chiede al Padre di guarire quell’uomo sordo e muto dalla nascita: Gesù stesso, pur essendo Dio, chiede al Padre la guarigione di quell’uomo con un sospiro. Più volte Gesù intercede per noi, come quando, nella sua Passione, disse a Dio: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.
Ecco come l’intercessione ha tanta importanza: Dio non ci abbandona, non ci lascia soli, solamente a volte c’è bisogno dell’umiltà della preghiera e della fede affinché la sua grazia possa toccarci direttamente, fidandoci di Dio. Questo perché non siamo soli, e tutti possiamo fare tanto con la preghiera, in maniera inimmaginabile e in base alla nostra fiducia che, nel tempo e nel modo migliore, non verrà delusa.