Infermiera muore dopo seconda dose di vaccino. La direzione: «Nessuna correlazione»

La Direzione dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) smentisce qualsiasi tipo di correlazione tra la morte di una infermiera e il vaccino anti-Covid a cui la donna si era sottoposta. «In merito al decesso della nostra dipendente, ad oggi non esiste alcun elemento che possa correlare la morte alla somministrazione del vaccino» scrivono. Sarà, dunque, l‘autopsia a stabilire le cause della morte dell’infermiera 55enne.

A lanciare le accuse sono stati i vari gruppi no-vax sui social network. L’Ospedale, però, ha tenuto a ribadire la totale infondatezza di quanto diffuso. «L’attività di vaccinazione del nostro Ospedale applica il piano vaccinale e regionale previsto per gli operatori delle strutture sanitarie» spiega la direzione. «È garantita a ciascuno la libertà di sottoporsi alla profilassi». La Farmacia Ospedaliera del Sacro Cuore ha anche perfezionato uno studio di farmacovigilanza per monitorare eventuali reazioni al vaccino. «Dopo la prima e la seconda somministrazione su 4mila dosi inoculate – fanno sapere – sono state riscontrate sintomatologie già attese che si sono risolte in poche ore». La direzione dell’Ospedale si è trovata a dover smentire anche le voci secondo cui per alcuni infermieri, dopo aver ricevuto la seconda dose, sia stato necessario il ricovero in ospedale.

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Il legale della famiglia dell’infermiera morta dopo aver ricevuto la seconda dose di vaccino ha presentato un esposto in Procura per accertare le cause della morte. L’Avvocato Matteo Residori ha fatto sapere, inoltre, che la prossima settimana denuncerà anche i gruppi no-vax che hanno diffuso informazioni non veritiere.

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