Il boss del clan dei Casalesi, Pasquale Zagaria, è stato scarcerato per fine pena. Pasquale Zagaria, detto “Bin Laden” è il fratello del capoclan Michele Zagaria.
Dopo il ricorso presentato dai suoi legali, gli avvocati Angelo Raucci e Andrea Imperato, la “mente economica” dei Casalesi ha ottenuto dalla Cassazione un ricalcolo degli anni di reclusione da scontare. Zagaria era detenuto al 41bis nel carcere di Milano Opera dallo scorso 22 settembre. Lì rientrò dopo 5 mesi di cure ai domiciliari concessi all’inizio della pandemia per la grave patologia di cui è sofferente.
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Grazie al ricalcolo Pasquale Zagaria ha ottenuto uno sconto di pena di tre anni: da 22 a 19. Fu il giudice di sorveglianza di Sassari, lo scorso aprile, a farlo uscire di prigione, lo stesso che ha poi sollevato questione di legittimità costituzionale nei confronti del decreto del ministro Bonafede. Zagaria è affetto da tempo da una grave neoplasia: nei primi mesi della pandemia da coronavirus, i suoi avvocati ne chiesero la scarcerazione per motivi di salute. L’ospedale di Sassari, che gli prestava assistenza, non era più in grado di curarlo proprio a causa dell’emergenza. Il Tribunale di Sorveglianza sardo chiese quindi al Dap di individuare una struttura di detenzione alternativa. Ma quell’istanza rimase lettera morta e fu così che per “Bin Laden” si aprirono le porte del carcere. I giudici gli accordarono la detenzione domiciliare a Brescia, per una durata di cinque mesi, innescando uno strascico di polemiche e anche di timori, soprattutto in chi si adoperò per assicurarlo alla Giustizia.