Si chiama Marco Buglione, ha 54 anni, è un medico oculista, professore universitario a Tirana, libero professionista ed è stato il primo a ricevere, alle 7.40 di stamattina, la prima somministrazione del vaccino AstraZeneca. Ciò è avvenuto nel nuovo Centro Vaccinale anti-covid, presso il parcheggio Lunga sosta Adr dell’aeroporto di Fiumicino, attivo proprio da questa mattina. “Sono emozionato e spero che questa pandemia sia fermata presto“, ha dichiarato Buglione qualche minuto prima dell’inoculazione, durante la quale ha fatto vedere il pollice in su in segno di soddisfazione e fiducia. “Mi sembra doveroso che sia somministrato, al di là di tutte le discussioni sui vaccini che ci sono state: un vaccino è sempre un vaccino, studiato da persone che hanno portato a dei risultati che non sono assolutamente da sottovalutare. Credo sia un vaccino di produzione di eccellenza. Gli inglesi, tra i popoli migliori al mondo, lo hanno studiato bene ad Oxford.”
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Vaccino per gli operatori sanitari
Nell’Hub, inoltre, si concluderà la vaccinazione dei medici liberi professionisti e altri professionisti sanitari under 55 anni. Infatti, saranno oltre 500 gli operatori sanitari in un giorno che si sottoporranno alla prima somministrazione del vaccino Astrazeneca, tra i 1.500 metri quadrati di tensostruttura realizzata nel parcheggio lunga sosta dello scalo. Giuseppe Qiintavalle, commissario straordinario Asl Roma 3, in sopralluogo tra i gazebo insieme al collega Angelo Tanese della Roma 1, ha dichiarato: “La campagna di vaccinazione dei medici liberi professionisti riguarda operatori di tre Asl, si tratta di una platea di dottori di circa cinquemila persone dai 18 ai 55 anni. Queste strutture sono all’avanguardia.” I medici entrano nella mega area accettazione, dove vengono sottoposti ad anamnesi per poi spostarsi tra i 64 box per i vaccini. Infine nell’area check-out i «pazienti» attendono circa venti minuti per eventuali sintomi di reazione. Lo conferma anche Alessio D’Amato, assessore della Sanità: “Grande sforzo di tutti, siamo una macchina con il freno tirato, abbiamo un’organizzazione prontissima, l’importante è non rallentare sui vaccini.” Per quanto riguarda i richiami, invece, spiega Francesco Rocca dalla Cri, i medici dovranno tornare tra quattro-dodici settimane.