La Corte di Cassazione ha stabilito che se a distanza di tempo dal divorzio l’ex coniuge non vuole cercare lavoro, non le spetterà più l’assegno di mantenimento. Per poterlo mantenere, quindi, l’ex moglie o marito devono dimostrare di essere attivamente impegnati nella ricerca di lavoro.
La sentenza
La sentenza è arrivata lo scorso 4 febbraio. Al centro della storia c’è una donna di 46 anni di Torino che, per anni, ha incassato l’assegno di mantenimento da parte dell’ex marito. Per i giudici, la donna aveva un «atteggiamento rinunciatario» nella ricerca di un lavoro. L’ex marito, di conseguenza, ha deciso di richiedere l’annullamento degli accordi precedentemente stabiliti. I giudici hanno stabilito che il mantenimento non era giustificato e della stessa opinione la Cassazione. La 46enne aveva affermato, inoltre, che era ormai fuori mercato non lavorando ormai da tempo e che non era stato tenuto conto del tenore di vita durante il matrimonio.
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Non è dello stesso avviso la Cassazione, la quale ha spiegato che durante il matrimonio la signora non viveva nel lusso e che la sua età non rappresenta un limite per quanto riguarda la ricerca di un lavoro. Un’altra motivazione che ha portato i giudici ad annullare l’assegno è che da tempo la donna ha una nuova relazione con un altro uomo con il quale convive. Convivenza che è stata tenuta nascosta. Spetterà, per ultimo, alla signora pagare le spese processuali che ammontano a 1.500 euro.