Spostamenti tra regioni: cosa potrebbe accadere dopo il 15 febbraio

Il 15 febbraio scadrà l’attuale Dpcm che prescrive il divieto di spostamento oltre il territorio regionale. Il premier uscente Giuseppe Conte non vorrebbe firmare il nuovo decreto destinato a prolungare il blocco, mentre il ministro della Salute Speranza preme per la firma di una proroga di almeno altri 7 giorni.

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MeteoWeek.com (da Getty Images)

 

Proseguono gli incontri con il nuovo presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi: dopo i gruppi parlamentari è stato il turno delle regioni e delle parti sociali. Attraverso queste consultazioni Draghi intendere delineare un chiaro quadro della situazione, per poi decidere se sciogliere la riserva o meno. E soprattutto, l’ex presidente della Bce dovrà scegliere che volto dare al nuovo esecutivo: se prettamente tecnico o in parte politico, se il più ampio possibile o con una maggioranza più o meno concorde sui temi politici fondanti. Fatto sta che il tempo scorre e –  mentre si attende il giuramento entro fine settimana – sembrano scemare anche gli ultimi provvedimenti presi dal Conte II. Tra questi, il Dpcm in scadenza il 15 febbraio: il Dpcm vieta, di fatto, tutti gli spostamenti tra regioni, anche in caso di spostamenti tra zone di rischio gialle.

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Ovviamente, a questa regolamentazione vengono applicate le solite proroghe, che consentono l’entrata e l’uscita dalle regioni di provenienza per motivi di lavoro, salute e necessità. Inoltre, è sempre consentito il rientro al proprio domicilio, residenza e abitazione. Difficile capire che fine farà questa regolamentazione in piena crisi politica, con un governo uscente e un governo entrante che, però, potrebbe non riuscire a insediarsi prima del 15 febbraio. Per ora, stando a quanto riportato dal Corriere, il premier uscente Conte sarebbe contrario a firmare un nuovo decreto per continuare a vietare gli spostamenti tra regioni. Secondo l’ex premier la scelta su una proroga o meno del divieto va lasciata al governo entrante. Non è dello stesso avviso il ministro della Salute Speranza, che invece vorrebbe una proroga di almeno 7 giorni in grado di lasciare al governo Draghi il tempo di insediarsi.

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Le diverse posizioni

La questione è non da poco, perché senza un provvedimento tempestivo dal 16 febbraio sarà consentito spostarsi in tutte le regioni senza il bisogno di una motivazione valida certificata. Ed è proprio quello che vorrebbe Giuseppe Conte, secondo il quale il blocco degli spostamenti tra regioni era e deve restare limitato alle festività natalizie. Almeno di fronte allo stato attuale della curva epidemica. Speranza, invece, vorrebbe evitare un laissez faire legato alla crisi di governo, e insistere sulla linea rigorista delineata dal Conte II, anche se uscente. Insiste soprattutto in virtù del pericolo delle nuove varianti Covid. Dirimente sarà allora il parere dei governatori delle regioni, richiesto anche da Speranza e dal ministro dem Francesco Boccia. In caso di parere favorevole dei governatori – ribadisce il Corriere – questo fine settimana potrebbe anche aver luogo un Cdm per rinnovare il blocco degli spostamenti.

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