Post antisemita della consigliera M5S di Torino Monica Amore. Critiche dure e vergogna

Nuova gaffe per la consigliera di Torino Monica Amore militante nel Movimento 5 Stelle. Pubblica un post antisemita. Dopo le citazioni di Mussolini torna con un’ennesima vergognosa uscita ad imbarazzare il suo partito.

POST ANTISEMITA

In preda allo stallo politico che sta affliggendo il Movimento in queste ultime ore, il partito pentastellato deve fare i conti con l’ennesima bufera web. Artefice di questo la consigliera di Torino Monica Amore, non nuova a questo tipo di interventi. La condanna arriva repentina sia da Di Maio che dalla sindaca di Torino Appendino giudicando il post “grave e inaccettabile“.

Un post con una foto di un collage di tutti i brand delle testate giornalistiche appartenenti al Gruppo editoriale Gedi, a cui appartengono anche La Repubblica, La Stampa, Secolo XIX e tanti altri. Tra questi brand la caricatura di uomini con una stella di Davide cucita, naso pronunciato, barba lunga e Kippah. Uno di questi ha perfino un coltello insanguinato in mano. Caricature non sconosciute ma particolarmente note come caricature razziste e antisemite utilizzate negli anni 40 del Novecento per raffigurare gli ebrei e manifestare l’odio per la popolazione semita.

La consigliera si scusa subito per l’atto di condivisione del post, dicendo di non essersi accorta della valenza antisemita che comunicava. La sindaca Chiara Appendino prende le distanze dal gesto ma riporta le scuse della consigliera Amore. A prendere atto delle scuse della consigliera anche il Ministro Luigi di Maio che ribadisce i toni della sindaca di Torino. 

Monica Amore, complottista, negazionista e ora anche antisemita

Non sono nuove le sue idee complottiste e in questo contesto politico è schierata dalla parte dei grillini ribelli che contestano un sostegno al governo di Mario Draghi. Il post comunicava chiaramente che gli ebrei malvagi e sanguinolenti controllano l’informazione. Una teoria complottista insensata e razzista che trova il suo maggiore sdegno provenendo da un membro delle istituzioni. In passato aveva postato la frase di Mussolini “Non temo il nemico che mi attacca ma il falso amico che mi abbraccia”. Ultimamente invece aveva scritto che la mascherina antiCovid l’aveva stancata e aveva espresso chiaramente la sua intenzione di non fare nessun vaccino. Dunque, la consigliera del Movimento risulta negazionista, NoVax, complottista e anche antisemita e razzista.

Dopo aver cancellato il post la Amore precisa di non essere razzista cercando di giustificarsi dice “voglio bene a ogni essere umano, senza distinzione di genere, condizione sociale, religione o colore della pelle.” La condivisione del post era dettata dal fatto che vi erano concentrati molti giornali. La critica, infatti, dice giustificandosi era rivolta a quei giornali poichè “il problema della concentrazione nelle mani di pochi dell’informazione in Italia esiste”. Ha cancellato in seguito il post perchè avevano utilizzato un’immagine palesemente antisemita a cui non aveva inizialmente fatto caso. A sostenere la sua tesi anche il gruppo Cinque Stelle in Consiglio comunale che defisce l’episodio “una disattenzione grave, che non rispecchia minimamente il pensiero nostro e della protagonista”.

La condanna e la vergogna da parte degli altri partiti

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Si scusa con la comunità ebraica e tutte le persone di origine ebraica oltre che con i colleghi del suo partito, la sua intenzione era porre l’attenzione sull’editoria. Ma le scuse non bastano. A criticare con sentito dissenso questa gaffe è il Partito democratico. La senatrice torinese Anna Russomando prende atto delle scuse sia della sindaca che della consigliera ma evidenzia che “a volte le scuse non bastano. Penso che la consigliera dovrebbe autonomamente comprendere che alcune posizioni non sono compatibili con la funzione che gli eletti svolgono nelle istituzioni democratiche.” Anche Lavolta, vicepresidente del consiglio comunale di Torino rimarca il suo sconcerto e critica l’episodio “una becera deriva complottista che la sindaca Appendino dovrebbe censurare”. Accusa infine la consigliera di ignoranza e antisemitismo. Il presidente del comitato Resistenza e costituzione afferma la sua intollerabilità nei confronti di quell’immagine che “non trova nessuna giustificazione“.

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Critiche molto forti e dure arrivano anche dalla Lega definendo i disegni “orridi stereotipi” la cui diffusione non può essere giustificata come un errore. Vergogna e disgusto anche da parte della deputata di Italia Viva Silvia Fregolent che boccia qualsiasi accordo in vista delle amministrative a Torino con “questi individui” riferito ai 5Stelle. Infine il direttore de La Stampa, Massimo Giannini invocando l’intervento dei suoi capo partito definisce Monica Amore una “persona infame e indegna.

 

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