Se vogliamo davvero essere belli nella vita, non dobbiamo guardare alla forma delle nostre azioni, del nostro corpo e delle nostre parole, ma al nostro cuore.
Questa è la vergine saggia,
una delle vergini prudenti
che andò incontro a Cristo
con la lampada accesa. (Cfr. Mt 25,1-13)
Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden.
Dal libro della Gènesi
Gen 2,4b-9.15-17
Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo.
Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.
Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».
Parola di Dio
R. Benedici il Signore, anima mia!
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto. R.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni. R.
Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R.
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,14-23
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore
Non è tanto importante la forma di ciò che facciamo ma con quale spirito lo facciamo! Possiamo fare un gesto di apparente gentilezza che nella forma sembra essere perfetto, ma che poi può nascondere tornaconto o peggio doppi fini.
Non c’è nulla che non ci renda puri o che possa contaminarci dall’esterno delle cose che vediamo, ma sono piuttosto le cose che non vediamo che vengono dal nostro cuore, ovvero i “propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”. Questo è ciò che ci contamina, uscendo da noi e contaminandoci però dentro.
Non dobbiamo quindi preoccuparci di come facciamo qualcosa, se alla base c’è un intento buono. Non dobbiamo preoccuparci della forma, che è ingannevole e può celare un intento cattivo. Dobbiamo preoccuparci di ciò che abbiamo davvero nel cuore e badare a non dare adito ai nostri cattivi sentimenti.
Confessandoli, al confessore ma anche alle persone interessate, con umiltà. Proponendoci la carità, che copre molti peccati, e confidando in Dio che può renderci davvero puri di cuore. La risposta a questo ce la dà la Bibbia in Isaia 1, 16-18: “Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova». «Su, venite e discutiamo – dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve”.
Il commento al Vangelo di oggi
Se vogliamo davvero essere belli nella vita, non dobbiamo guardare quindi alla forma delle nostre azioni, del nostro corpo e delle nostre parole, se nel cuore abbiamo sentimenti cattivi: dobbiamo piuttosto guardare ai nostri cuori e stare attenti che da essi non fuoriescano azioni malvage, che vanno a corrompere tutto il resto. Facciamoci purificare dalla bellezza di Dio che ci indica l’amore, ci indica vie d’amore.
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