Sono tante le domande che ci poniamo sulle tre diverse varianti del Covid-19. Ci chiediamo quanto più aggressiva sia la variante, se i vaccini sono allo stesso modo efficaci, se il virus diventa più contagioso. Fortunatamente, gli studiosi hanno dato tutte le risposte agli interrogativi che tutti i giorni ci poniamo. Sono tre le varianti che più di tutte, attualmente, preoccupano: quella inglese, sudafricana e brasiliana.
Si è iniziato a parlare di variante inglese per la prima volta a settembre 2020 in Gran Bretagna. Il primo caso in Europa risale al 9 novembre 2020. Viene costantemente monitorata perché presenta una «trasmissibilità più elevata» ed è «ipotizzata anche una maggiore patogenità». Viene sottolineato, però, che «al momento non sono emerse evidenze di un effetto negativo sull’efficacia dei vaccini» spiega il Professore Roberto Cauda, ordinario di Malattie infettive al Gemelli di Roma. A proposito dei sintomi afferma: «la variante inglese ha una maggiore frequenza di sintomi gastrointestinali e una minore perdita di gusto e olfatto»
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La variante brasiliana è stata isolata a gennaio 2021 in Brasile e in Giappone e sono stati individuati casi in 8 Paesi, tra questi vi è anche l’Italia. Come nel caso della variante sudafricana, anche in questo caso la trasmissibilità è elevata ed è monitorata perché «dai primi studi sembra che possa diminuire efficacia del vaccino».
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La variante sudafricana, invece, è stata isolata per la prima volta nell’ottobre 2020 in Sud Africa, come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità. Il primo caso in Europa risale al 28 dicembre dello stesso anno. L’attenzione su questa variante è altissima non solo perché ha una trasmissibilità rapida, ma anche perché sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. «Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni nei soggetti già guariti dal Covid-19» affermano.
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Il Covid-19, quindi, circolando muta, ma come spiega il Professor Cauda: «il più delle volte la mutazione è inefficace, ma quando, ad esempio, rende più trasmissibile il virus, allora tende a svilupparsi». I vaccini possono essere modificati con rapidità qualora fosse necessario per adattarli alle variazioni. Ma «anche in caso di riduzione dell’efficacia – aggiunge Cauda – il vaccino può impedire le forme gravi della malattia». Per quanto riguarda il modo in cui difendersi da queste varianti, le regole da seguire sono sempre le stesse: distanziamento sociale, mascherina e pulizia delle mani.
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