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Chiuso il secondo giro di consultazioni: cosa è successo oggi

Il secondo giro di consultazioni per il governo di Mario Draghi, presidente del Consiglio incaricato, si è chiuso martedì 9 febbraio.

Mario Draghi, presidente del Consiglio incaricato. Credit: Getty Images

Si è concluso martedì 9 gennaio il secondo giro di consultazioni per la creazione del governo di Mario Draghi, presidente del Consiglio incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il calendario della giornata prevedeva una fitta serie di incontri: gli europeisti, Liberi e uguali, Italia viva, Fratelli d’Italia, Partito democratico, Forza Italia, Lega e Movimento 5 stelle. Ma come sono andati i colloqui dei partiti con l’ex presidente della Banca centrale europea (Bce)? I leader dei gruppi politici hanno rilasciato dichiarazioni dopo gli appuntamenti con Draghi. Al momento, tutti confermano il proprio appoggio al nuovo governo, tranne il capo di FdI, Giorgia Meloni.

Il Movimento 5 stelle

Dopo aver deciso di affidare la decisione sul governo Draghi al voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau – previsto per mercoledì 10 e giovedì 11 febbraio – il M5s si è presentato dall’ex uomo di Francoforte con l’aggiunta a sorpresa del garante Beppe Grillo. Al termine dell’incontro con il presidente incaricato, a parlare è stato il reggente pentastellato, Vito Crimi. “L’interlocuzione con il presidente incaricato Draghi è proseguita e abbiamo ascoltato le idee base di programma, le riforme, gli ambiti entro i quali intende esercitare l’azione di governo. Abbiamo trovato una serie di spunti sulle cose che avevamo già anticipato nelle precedenti consultazioni. Ma la cosa più importante era che tutta l’azione di governo avesse come pilastro la transizione ambientale ed energetica. Abbiamo insistito sull’idea della creazione di un superministero”, ha detto.

E ha aggiunto: “Sul reddito di cittadinanza abbiamo avuto la rassicurazione che oggi più che mai è necessario rafforzare le misure di sostegno e di fare razionalizzazione, creando misure universali, che possano mettere al proprio interno tutte le misure di ammortizzatori sociali e sussidi, con un sostegno universale indirizzato a tutte le figure che oggi hanno difficoltà a essere inserite nel mondo lavorativo. Abbiamo avuto rassicurazioni che il Recovery plan partirà da quello che c’è già. Nessuno stravolgimento, quindi. Abbiamo affrontato anche il tema del Mes: è stato molto chiaro, è una misura che va fatta se c’è un piano, una convenienza, dei motivi per utilizzarlo e ad oggi non ci sono un piano né i motivi. Infatti non è stato neanche citato nella sua elencazione di intenzioni. Ora faremo parlare i nostri iscritti che ci daranno indicazioni come già fatto per i precedenti governi: contiamo sull’intelligenza collettiva per fare l’interesse del Paese”.

La Lega

Il leader della Lega, Matteo Salvini, durante il secondo giro di consultazioni ha confermato il suo cambio di direzione nei confronti dell’Unione europea. Ha detto infatti il capo del Carroccio: Europa: vogliamo che l’Italia torni protagonista in Europa, io ho due figli che voglio che crescano in Europa. Per noi significa no all’austerità e la sensibilità è condivisa, no al ritorno in essere di patti di stabilità. Per l’immigrazione, noi chiediamo che le politiche adottate in Italia siano di stampo europeo, quindi che tratti la gestione dei flussi migratori come altri Paesi come Germania, Francia, Spagna e Slovenia. C’è un modello di buona gestione dei confini e dell’integrazione”. E ha continuato poi: “Sulle alleanze internazionali nessun dubbio che dobbiamo guardare all’occidente e alla democrazia“.

Infine Salvini ha concluso: “Abbiamo parlato di sviluppo, di economia, di rilancio e di lavoro. L’economia per noi parte dall’apertura di tutti i cantieri fermi e dalla revisione del codice degli appalti. Mi fa piacere che il professor Draghi abbia citato come esempio il modello Genova. Il tema ambiente è strettamente collegato al tema sviluppo: siamo per una transizione ecologica senza ideologie.

Il Partito democratico

Anche il Partito democratico, attraverso la voce del segretario Nicola Zingaretti, ha confermato il sostegno al premier incaricato Draghi. “Siamo molto soddisfatti del contributo, dei contenuti, delle linee guida su cui Draghi sta lavorando. Abbiamo apprezzato – ha sottolineato il presidente della Regione Lazio – l’approccio culturale e strategico sul quale sta lavorando. Crediamo che contenuti e visione chiara siano sicuramente garanzia di serietà, stabilità, forza e autorevolezza della sfida governativa che il professore sta tentando di mettere in campo. Non possiamo che confermare la nostra fiducia in un tentativo che sta andando avanti.

Zingaretti ha anche spiegato: “Abbiamo trovato molto positiva la scelta della collocazione europeista del nuovo governo, europeismo inteso come difesa e rivendicazione della storia e del sogno europeo, quindi di condivisione dei valori base della sfida europea e insieme alla rivendicazione e al riconoscimento del valore del passato, ci ritroviamo molto in una prospettiva di un ulteriore salto in avanti dell’integrazione dell’Europa. È questa, sicuramente, quell’accezione di governo di stampo europeista che noi non possiamo che condividere“.

Fratelli d’Italia

L’unico partito a non confermare la fiducia al governo Draghi è stato quello di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. Lo ha confermato la stessa leader durante la dichiarazione rilasciata subito dopo l’incontro con il presidente del Consiglio incaricato: “La nostra posizione è immutata: Fdi non voterà la fiducia, ma siamo a disposizione della nazione per cercare di essere utili, mettendo anche nero su bianco una lettera con il lavoro condotto in questi mesi su alcuni dei principali dossier aperti”, ha detto Meloni.

Nella conclusione del suo intervento, la leader del partito ha specificato: “L’approccio di FdI è estremamente pragmatico. Ci siamo, le domande sono molte. Noi non siamo d’accordo su come nasce questo governo, siamo a disposizione per dialogare con Draghi perché noi per l’Italia ci siamo sempre. Magari Draghi potrebbe scoprire che all’opposizione ci sia qualcuno più leale all’Italia di parte della maggioranza che già litiga”.

Forza Italia

A sorpresa, oltre a Grillo, è arrivato il capo di Forza Italia, Silvio Berlusconi. All’ultimo il Cavaliere ha deciso di partecipare alle consultazioni e non si è perso l’incontro con Draghi. Proprio l’ex premier ha rilasciato le dichiarazioni post colloquio a porte chiuse. Ho confermato al presidente incaricato il nostro sostegno, di Forza Italia, con la sollecitazione ad adottare scelte di grande profilo, tenendo conto delle indicazioni dei partiti ma decidendo in piena autonomia. Quello che nasce è un governo che si fonda sull’unità del Paese e delle forze politiche senza preclusione alcuna. Questo non vuol dire la nascita di una maggioranza politica tra partiti alternativi”, ha detto Berlusconi.

E ha aggiunto: “È invece la risposta a una grave emergenza e durerà per il tempo necessario a superare questa drammatica crisi sanitaria, sociale ed economica. Una risposta credibile di fronte all’Europa e al mondo. Una risposta unitaria che avevamo chiesto per primi e che trova piena corrispondenza nell’invito del capo dello Stato ad assumerci le nostre responsabilità. Noi faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo. La gravità dell’ora richiede a tutti di mettere da parte le tattiche, i calcoli elettorali, per la salvezza del Paese. Se questo avverrà sono sicuro che l’Italia riuscirà ancora una volta a risollevarsi e andare avanti”.

Leggi anche: Governo Draghi, dal Recovery ai Ristori: tutti i dossier in attesa di risoluzione

Italia viva

Infine anche il partito di Matteo Renzi, Italia viva – artefice della crisi del Conte bis – ha ribadito l’appoggio al presidente incaricato. All’uscita dall’appuntamento con Draghi, ha parlato l’ex ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova: “Abbiamo fatto un incontro molto positivo con il presidente Draghi, ci ha illustrato punti del programma da noi condivisi: impianto ancorato all’atlantismo e un governo di grande sostenibilità ambientale”, ha iniziato. E ha sottolineato poco dopo: Abbiamo garantito il totale sostegno di Italia Viva a questo impianto e alle scelte che il presidente vorrà portare avanti”.

Leggi anche: Tatarella, Flc Cgil Scuola: ” A settembre scelte sbagliate dal governo” [VIDEO]

“Non sono in grado – ha continuato ancora Bellanova – di dare tempi. Noi in base alla scelta che lui farà comunque lo sosterremo, sia che sia un governo composto da tecnici o da tecnici e politici. Noi sosteniamo il percorso e speriamo che tutti si lavori per far partire prima possibile questo governo della speranza”. Oggi “rispondiamo ad un appello importante fatto dal presidente della Repubblica, questo Paese ha bisogno che il meglio delle forze del Parlamento sia impegnato per costruire il futuro dei nostri figli. Europeismo, atlantismo, sostenibilità ambientale, attenzione al divario del mezzogiorno, il programma di Draghi ci convince a sostenerlo”.

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