Agcom dà il via libera all’indagine conoscitiva sull’ecosistema digitale in tutte le sue componenti. Con le relatrici Laura Aria e Elisa Giomi, l’Autorità vuole offrire una formula innovativa.
Come reso noto dal comunicato stampa del 09 febbraio 2021, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) avvia un’indagine conoscitiva, con una formula originale e innovativa, che mapperà l’ecosistema digitale in tutte le sue componenti e in relazione al quadro normativo. L’indagine tenterà di delineare il ruolo svolto dalle piattaforme online nell’economia digitale che, amplificato ora dalla situazione d’emergenza sanitaria, si è reso protagonista di cambiamenti senza precedenti, sia nei processi economici, che nella rappresentazione delle istanze pubbliche e politiche, e negli usi e nei costumi privati dei cittadini.
Come sottolineato nel comunicato, le relatrici della Delibera n. 44/21/CONS, approvata all’unanimità dal Consiglio, sono le Commissarie Agcom Laura Aria e Elisa Giomi. La finalità di tale indagine è doppia: da un lato testare una metodologia per la ricognizione sistematica delle criticità che emergono dall’evoluzione continua dei servizi erogati dalle piattaforme online, mentre dall’altro svolgere una analisi comparativa degli ordinamenti giuridici internazionali, che metta l’Autorità in condizione di affrontare le nuove sfide poste dall’ecosistema digitale.
Con la metodologia MAMP (AGCOM Methodology for Mapping, Assessing and Making Policies) si vuole dunque cercare di intercettare i servizi attualmente offerti sulle piattaforme online facendo emergere vantaggi, rischi e problematiche. Si indagherà dunque sui comportamenti illeciti che mettono in pericolo le piccole e medie imprese, sull’hate speech e più in generale sulle violazioni individuali o massive dei diritti fondamentali capaci di compromettere l’integrità dei processi democratici, sull’autonomia decisionale degli individui, la tenuta del tessuto sociale, il pluralismo informativo e la tutela dei minori.
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L’indagine conoscitiva sui servizi offerti dalle piattaforme online avrà la durata di 180 giorni (6 mesi), e si inserisce in una lunga tradizione di approfondimenti e analisi svolti dall’Autorità negli ultimi venti anni sull’intero ecosistema delle comunicazioni. Il lavoro conterà ben quattro fasi: la prima riguarda la mappatura dei “servizi infrastrutturali” esistenti sul mercato (motori di ricerca, social network, servizi di geolocalizzazione ecc.); la seconda, invece, consisterà nell’individuazione delle problematiche generate “da” o associate “a” ciascuna tipologia di servizio.
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Per quanto riguarda le ultime due fasi, la terza vedrà una rappresentazione sinottica dell’attuale quadro normativo nazionale europeo e internazionale; la quarta, invece, conterà la comparazione degli interventi legislativi, regolamentari o giurisprudenziali attualmente in vigore a livello internazionale e selezione, per ciascuna delle problematiche individuate, delle best practices in materia.
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