Ecco quali sono le migliori banche secondo la classifica di Altroconsumo. Per chi ha il conto in rosso i tassi salgono al 20%
Nel 2021 i conti correnti per le famiglie saranno più costosi. La media dei costi annui dei 10 conti correnti che convengono di più alle famiglie aumenta del 22% , ossia da 111 a 136 euro l’anno, in confronto al maggio 2019. Si tratta di un dato che interessa il correntista medio, ossia il profilo cliente più diffuso. I conti online per famiglie restano invece a quota 29 euro, così come restano in linea coi prezzi del 2019 i costi dei conti correnti per pensionati con uso medio della banca e i conti per i più giovani.
Si tratta di dati che emergono dalle ultime statistiche del 3 febbraio 2021 sui costi delle banche elaborate da Altroconsumo per Il Corriere della Sera, sezione Economia. Altroconsumo ha selezionato i dieci prodotti meno costosi per ciascun profilo cliente tra 400 conti correnti.
Tra i primi 10 nella classifica delle banche più convenienti di Altroconsumo , per famiglie con uso medio della banca, le banche che si posizionani ai primi posti nei conti tradizionali sono: CheBanca! (72 euro), Monte dei Paschi (93 euro) e Banco Bpm (99 euro). Ci sono anche dei conti alternativi per le famiglie con uso medio della banca: tra i primi in classifica spiccano Iw Bank (3,80 euro), Widiba (20 euro) e Banca Sistema (20 euro). Invece agli ultimi posti della top ten ci sono Hello Bank! (58 euro), Websella (62 euro) e Mediolanum (146 euro ma si pagano 12,36 euro il primo anno).
Per quanto concerne i pensionati, a loro convengono Che Banca! (72 euro), Mps (87) e Banco Bpm (89) mentre online Iw Bank (1,90 euro), Banca Sistema (20) e Fineco (23) sono i meno costosi.
Per i giovani conviene optare per i conti classici come quelli di Intesa (22 euro), Crédit Agricole (32,45) e Chebanca! (48 euro). In merito ai conti alternativi spiccano N26 (zero euro), Banca Mediolanum (9) e Hello bank! (12 euro).
Per i correntisti ci sono due novità nel 2021: la prima è l’aumento dei documenti inerenti le spese del conto corrente, l’altra la possibile crescita dei costi per i prelievi al Bancomat in banche che non sono quella propria. Ci sono 4 fogli di accompagnamento al conto corrente. Al foglio classico si sono addizionati Fid-documento informativo spese, foglio Servizi accessori al conto corrente e foglio Altre condizioni economiche.
Per chiudere un conto corrente e cambiare banca ci sarebbe il “trasloco facile” ma non si pubblicizza più perché è difficile ottenerlo. Da quanto sembra, è cambiata la logica di cambio conto, perché essendosi diffuso l’accesso via smartphone, molti preferiscono aggiungere un conto online che ha costi bassi, invece di chiudere il vecchio conto.
Per quel che riguarda i rincari se si preleva in un’altra banca diversa dalla propria, sarà necessario vedere cosa accadrà nei prossimi mesi, sempre che l’Antitrust non si opponga. Stanno per cominciare le consultazioni in merito.
Per il pagamento del bollettino postale classico premarcato, i costi restano alti a livello di commissione. In media si pagano 2,41 euro ( in banca Intesa 4 euro, 1 euro alle Poste). Le banche la stanno rimpiazzando, tuttavia con la “commissione pagamenti vari tramite CBill”, o “PagoPa“, o “extra CBill e PagoPa“.
In confronto al maggio 2019 è cresciuto il canone medio della carta di credito passato da 41 euro a 53,60 euro. Nelle banche alternative la spesa è di 20,14 euro, quindi la metà. La tariffa più economica e conveniente è lo zero di Hello Bank. Resta fisso a 1,96 euro il costo medio di commissione sul prelievo contanti da altra banca con il Bancomat, eccetto sorprese dopo le richieste di Bancomat spa che come detto sopra, l’Antitrust sta valutando.
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Nel nostro Paese restano i bonifici l’operazione con un costo più alto, anche Intesa e Unicredit hanno diminuito le commissioni. In media un bonifico in filiale si paga su un’altra banca è di 4,45 euro nei 5 istituti presi in considerazione, mentre erano 4,90 nel maggio 2019.
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Se il conto corrente va in rosso, il tasso passivo massimo senza un fido è cresciuto dal 19,28% al 19,68% nelle banche di tipo classico. Si tratta di quasi la metà, il 10,47% nelle banche alternative. Tuttavia la commissione istruttoria veloce se si sconfina è oramai a zero quasi ovunque.
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