L’ex moglie di Troisi: “Senza Il Postino forse sarebbe ancora vivo”

A distanza di quasi 30 anni dalla scomparsa del grande attore, Nathalie ricorda l’ultimo periodo del “comico dei sentimenti”.

Massimo Troisi

Cabarettista, attore, regista e sceneggiatore, Massimo Troisi è stato uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano. Soprannominato “il comico dei sentimenti”, ha portato avanti l’eredità di Eduardo e Totò, aggiungendo la sua personale sfumatura alla comicità napoletana, che non è mai stata più la stessa senza di lui. La sua carriera iniziò al fianco di Lello Arena e Enzo Decaro, un trio inimitabile che gli consentì di esordire ben presto al cinema con Ricomincio da tre, film che segnò il suo debutto come attore e regista. Da quel momento si dedicò anima e corpo al cinema, interpretando 12 film e dirigendone 4. Tra questi rimane celebre la sua ultima pellicola Il Postino, grazie al quale ottenne postuma la candidatura la Premio Oscar come miglior attore e la nomination per la miglior sceneggiatura non originale.

La malattia di Massimo Troisi

Malato di cuore sin dall’infanzia, Massimo Troisi si sottopose a un primo intervento alla valvola mitrale a Houston, negli Stati Uniti d’America, per poi subirne un secondo 17 anni dopo. Da allora iniziò la fase di declino della sua salute. Proprio mentre si dedicava alla realizzazione del suo ultimo film, Troisi scoprì di dover affrontare con urgenza un nuovo intervento chirurgico perché entrambe le valvole al titanio si erano deteriorate. Durante l’operazione, l’attore ebbe un infarto, ma i medici riuscirono a tenerlo in vita. Rimase in ospedale un mese e mezzo e in questo periodo i medici gli consigliarono come migliore soluzione il trapianto. Tuttavia, Troisi decise di girare prima Il Postino, e soprattutto, di girarlo ancora “con il suo cuore”, come dichiarò a Renato Scarpa. Le sue condizioni peggiorarono rapidamente, fino a portarlo alla morte il 4 giugno 1994, a poche ore dalla fine delle riprese del suo capolavoro.

Le dichiarazioni dell’ex moglie di Troisi

Proprio di recente, l’ultima compagna di Massimo Troisi, Nathalie Caldonazzo, è intervenuta a Vieni da me per parlare dell’ultimo periodo di vita dell’attore napoletano. La showgirl ricorda il rientro da Houston dopo l’intervento:

“Siamo tornati in Italia devastati dopo l’operazione a Houston. Io pesavo 49 kg lui solo alcuni in più”, citando anche le parole dei medici: “Il cardiologo disse a Massimo che doveva operarsi assolutamente. Aveva il cuore di un uomo di 70 anni e la valvola doveva essere sostituita”.

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Un quadro clinico compromesso, che preoccupava lo stesso Massimo: “Lui mi diceva che una persona, dopo che gli hanno toccato il cuore, cambia. Era davvero molto preoccupato”, ha dichiarato la Caldonazzo.

Eppure, i problemi di salute non fermarono Troisi dall’ultimare la sua ultima perla:

“Decise di andare avanti a tutti i costi per realizzare questo film che è un capolavoro, come tutti sappiamo. Se non l’avesse fatto forse sarebbe ancora vivo. Avrebbe dovuto subire un trapianto prima di fare il film, ma diceva sempre che voleva farlo col suo cuore. Cambiò anche il finale della sceneggiatura perché nel libro Mario non Muore, mentre lui decise di far morire il protagonista”.

Un cambio di programma tristemente ironico, quasi una premonizione di quello che sarebbe successo poche ore dopo la conclusione delle riprese del film.

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