Per la prima volta dall’inizio dello scandalo che ha portato all’arresto dell’imprenditore Alberto Genovese, due ragazze che lo accusano si mostrano in volto. E raccontano la loro esperienza: «Può succedere anche a te»
Si chiamano Ylenia Demeo e Martina Fiacchini. Hanno rispettivamente 20 e 22 anni e sono due delle accusatrici dell’imprenditore Alberto Genovese. Per la prima volta dall’inizio dello scandalo di Terrazza Sentimento, le due ragazze hanno deciso di mostrarsi a volto scoperto e di raccontare la propria esperienza in un’intervista esclusiva al magazine MOW – Men On Wheels.
Le hanno chiamate escort o ragazze facili. Ma in realtà sono due giovani normalissime che, forse, peccano solo di ingenuità. «Ho deciso di mostrare la faccia perché vedo cosa scrive la gente sui social – dichiara Ylenia Demeo a MOW -. Voglio avere la possibilità di difendermi, non voglio nascondermi. Perché penso sul serio che quello che è successo a me può succedere a chiunque».
Le due protagoniste della vicenda giudiziaria raccontano al magazine la loro esperienza personale e anche gli errori che le hanno portate a fare uso di sostanze stupefacenti e a finire nel mondo che gravitava intorno all’imprenditore arrestato per violenza sessuale. «Parlate di più, denunciate situazioni al limite, sono cose sotto gli occhi di tutti. Le nostre storie testimoniano che, anche se lo si reputa impossibile, la stessa disavventura può succedere a tua figlia o a tua sorella. Può succedere anche a te», dice Martina Facchini.
Ylenia ha 20 anni, fa la modella di professione da quando ne ha 17 ed è originaria di Bari. I suoi genitori l’hanno chiamata così in onore della figlia scomparsa di Al Bano Carrisi e Romina Power. Martina invece ha il padre pugliese e la madre cinese, ha 22 anni e studia allo Ied a Milano. Ylenia, a differenza di Martina, con l’imprenditore ha avuto una relazione vera e propria. Ora le due ragazze sono diventate molto amiche, si proteggono a vicenda.
«Alberto Genovese un mostro lo diventava. Di base era bravissimo, buffo, intelligente, ti prendeva con la testa. Stavo a casa sua, ci dormivo, ci pranzavo e cenavo. Si trasformava quando non dormiva per due, tre giorni, strafatto di cocaina, si incupiva e delirava», racconta Ylenia a MOW. La ragazza, che su La7 a Non è l’Arena aveva affermato di non odiarlo e di volergli ancora bene, dice di averlo «conosciuto nel 2019 e già allora dopo qualche rapporto sessuale mi risvegliavo con dei segni sul corpo, dei graffi, ma io non ho mai pensato a uno stupro, e avevo ricordi confusi. Poi, visto che Alberto non mi interessava, mi sono allontanata, ma a fine 2019 mi ha richiamato con lui a Londra e a maggio abbiamo ripreso i rapporti, lui però era fidanzato e quindi erano occasioni sporadiche».
Quindi parlano dell’effetto devastante che la droga aveva su Genovese: «Era paranoico, ingigantiva tutto, sentiva rumori strani, passi che si avvicinavano o voci che gli dicevano che era una persona cattiva. poi si fermava e aggiungeva: “Sì, io sono una bestia”». Poi le due ragazze ripercorrono uno degli episodi incriminati, durante la vacanza a Ibiza. Martina, alla domanda su quante volte fosse andata a letto con Genovese, è lapidaria: «Mai in maniera consenziente. Io mi sono resa conto, ma solo dopo, di essere stata violentata due volte. La prima a fine maggio, la seconda a Ibiza», dice nell’intervista.
«Tutti sapevano» delle notti a Terrazza Sentimento e delle feste nelle ville dell’imprenditore. Lo racconta Ylenia a MOW: «Io sono testimone di una volta in cui Daniele Leali, due giorni prima dell’arresto, dice ad Alberto: “Oh fra’, mi raccomando stai tranquillo, dormi perché sei fuori, datti una calmata”. Alberto all’inizio diceva: “Sì fra’, va bene, hai ragione sto esagerando” però poi comunque perdeva la testa. Tutti sapevano quello che accadeva, ma tutti lo temevano perché era potente e offriva tutto e tutti».
Uscire dal giro non è stato facile. Piangendo, Martina racconta che dopo quei fatti ha iniziato a frequentarsi con un’altra persona, che non sa nulla di quanto accaduto. «Lui è un uomo che non si droga, sa che io ho conosciuto quel giro là e gli ha dato molto fastidio. Infatti devo dire che è anche per merito suo che mi sono allontanata. E ho paura che quando glielo dirò non mi parlerà più».
Ylenia invece racconta al magazine che vorrebbe iniziare un percorso terapeutico per dormire la notte. Che è diventata ormai un «inferno». «Chiudo gli occhi e ho la faccia di Alberto impressa davanti a me, a volte mi vengono dei flashback. E quando mi addormento faccio sogni confusi, rivivo momenti delle feste in cui stavo esagerando. Ma, è incredibile, spesso provo anche molto dispiacere per lui, ne soffro».
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Martina ammette di sentirsi in colpa per quanto successo. «Sì, ne ho parlato con un mio amico e me ne sono vergognata – racconta al magazine -. E questa sensazione mi perseguita ancora adesso. Mi vergogno per il fatto di non sapere cosa mi è successo fino in fondo, di aver perso i sensi, di essere stata stuprata. Io non voglio che la gente provi pietà per me assolutamente».
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A differenza dell’amica, Ylenia dice invece di non sentirsi in colpa. «Io non mi vergogno di quello che mi è successo, non l’ho deciso io, non l’ha deciso nessuno, è capitato, e ora devo andare avanti». E se potesse tornare indietro? «Troppo facile dirlo adesso, io sono una ragazza che voleva solo andarsi a divertire».
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