La festa di San Valentino e le pratiche libertine del passato. Come nasce la festa degli innamorati

San Valentino è notoriamente la festa degli innamorati, ma in quanti conoscono il perché e le mille leggende che ruotano attorno al santo? La festa, anticamente, nacque per mitigare le manifestazioni di amore libertino di un’altra, cui pratiche erano parecchio spinte. Queste e tante altre curiosità sulla festa di San Valentino.

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Come tutti gli anni la festa di San Valentino si avvicina, e gli innamorati di tutte le età si preparano a festeggiare una giornata dedicata tutta a loro, ai sentimenti e all’amore in generale. Ecco perché per manifestare i propri sentimenti, nel giorno dedicato all’amore, non serve necessariamente essere fidanzati, l’amore è anche nell’affetto dei nostri familiari, amici, figli. Ho sentito spesso la frase, fintamente anticonvenzionale, “Per fare un regalo alla mia fidanzata/o non mi serve il giorno di San Valentino”, io dico che non serve un fidanzato o una fidanzata per fare un regalo il giorno di San Valentino, potete sempre optare per l’ex, a tal proposito esistono molte idee-regalo interessanti. Tornando a noi, vi sete mai chieste perché San Valentino è il patrono degli innamorati? Che ha fatto in vita per essere ricordato come tale? E abbiamo scoperto molte storie e leggende interessanti a riguardo. Ma c’è di più! Non tutti sanno che la festa del 14 febbraio dedicata ai sentimenti e all’amore, nacque con l’urgenza di sedare i festeggiamenti a favore di un amore ben più libertino ed estroverso, i Lupercalia; festa pagana dedicata alla fertilità e all’inizio della primavera.

Lupercalia, i riti “sadomaso”:  donne frustate da giovani svestiti

Erano le festività più famose del calendario romano; celebrate il 15 gennaio e dedicate a Fauno Luperco, Dio della caccia e delle greggi; ma anche della fertilità. In quei giorni avveniva la purificazione simbolica del corpo; tutti una serie di riti compiuti per un fine catartico, come il momento in cui le matrone romane si offrivano, spontaneamente e per strada, a un gruppo di giovani devoti del Dio Fauno Luperco che completamente nudi le frustavano, devoti al selvatico Fauno Luperco. Anche le donne in dolce attesa si sottoponevano volentieri al rituale, convinte che avrebbe fatto bene alla nascita del pargolo. Altro rito prevedeva una sorta di “lotteria della fertilità”, un bambino ‘cupido’ estraeva i nomi a caso di un uomo e una donna, questi avrebbero dovuto vivere un anno insieme e…procrearsi. Ad assistere a queste feste, gente proveniente da ogni parte dell’urbe.

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Com’ è facile intuire, tali feste andavano in netto contrato con l’etica morale della nuova religione, il cristianesimo. Così i riti sadici vennero sedati il 14 febbraio del 496 d.C. da papa Gelasio I che decise di spostare i festeggiamenti al giorno prima, dedicato appunto a San Valentino ( nacque a Terni, nel 176, si convertì al cristianesimo e divenne vescovo di Terni nel 197. Morì il 14 febbraio del 273 d.C) che in qualche modo divenne il nuovo protettore della fertilità e, in seguito, degli innamorati.

San Valentino tra storia e leggenda “La rosa del perdono”

La leggenda de ‘La rosa del ‘perdono’ racconta di un litigio tra due fidanzati al quale Valentino assistette. Il vescovo si avvicinò e mise la pace tra i due porgendo loro una rosa. Poi disse loro di chiedere perdono a Dio per la lite. A inizio febbraio celebrò la loro unione e da allora il 14 febbraio divenne la festa degli innamorati e la rosa un dono tipico della ricorrenza. Ma sono molte altre le leggende che riguardano la figura del santo, ce n’è una che racconta di due giovani che Valentino sposò in punto di morte.

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Il giovane centurione di nome Sabino e una nobile ragazza di Terni di nome Serapia, pur amandosi, sono separati dalla loro religione: lei è cristiana, lui pagano. La ragazza, disperata, si rivolge al vescovo per convincere Sabino alla conversione, e a quanto pare ci riuscì. Purtroppo, da li a poco, Serapia si ammala di tisi, ma prima di morire chiede a Valentino di celebrare le nozze anticipatamente. Serapia muore poco dopo la cerimonia, Sabino morirà alcuni giorni dopo.

Un’altra leggenda narra che il vescovo riuscì a donare la vista alla figlia cieca del suo carceriere e che, in quell’occasione, scrisse a quest’ultimo un bigliettino che recitava “Dal tuo Valentino“. Ecco perché, ancora oggi, gli innamorati il 14 febbraio si scambiano dolci biglietti d’amore.

In realtà il merito moderno di aver consacrato San Valentino come santo patrono dell’amore è da ascrivere a Geoffrey Chaucer, autore dei Racconti di Canterbury che alla fine del ‘300 scrisse ‘Il Parlamento degli Uccelli, un poema in 700 versi che associa Cupido a San Valentino.

Curiosità sulla festa di San Valentino dal mondo

L’America è indubbiamente il continente più spendaccione quando si tratta di festeggiare i sentimenti, nel 2019 le stime si aggiravano intorno a 1,1 miliardi di dollari. Dato curioso invece degli Usa è che oltre il 15% delle donne americane si spedisce i fiori nel giorno di San Valentino; quando si dice “amati”. Sempre in America, questa volta nel sud, il 14 febbraio non è solo la festa degli innamorati, ma è anche quella dell’amicizia, che è un po’ ‘l’amore senza le ali ‘.

In Asia invece, in alcuni paesi, i ragazzi il 14 febbraio regalano alle proprie fidanzate un abito, se lei decide di indossarlo allora vuol dire che è disposta a sposarlo. Una proposta di matrimonio alternativa, in sostanza!

In Inghilterra invece, in particolar modo in Galles, i ragazzi regalano ancora un cucchiaio intagliato a mano, cui simboli rimandano alla famiglia, alle loro ragazze. E’ una tradizione di origini celtiche: il cucchiaio intagliato, o lovespoon, simboleggiava un pegno d’amore è una proposta di fidanzamento.

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In Ungheria invece, ragazzi e ragazze nel giorno di San Valentino vanno in giro per i boschi a raccogliere bucaneve, simbolo dell’inizio della stagione dei fiori, la primavera.

A Terni, dove Valentino è patrono, ancora oggi viene celebrata la Festa della Promessa, a cui partecipano giovani in procinto di sposarsi e coppie sposate da anni per scambiarsi un voto d’amore nella Basilica dedicata al Santo, dove sono conservate le sue spoglie.

(Continua)

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Una data simbolo dell’amore infinito. La numerologia di San Valentino.

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Se si sommano le cifre di tutti i numeri, ovvero di 14, 2 e 496, viene fuori il numero 26, e se si somma dunque 2 più 6 viene fuori 8: questo numero, per chi non lo sapesse, è il numero dell’infinito, e sta appunto a simboleggiare che l’amore vero non ha fine! L’8 è anche noto per essere il numero delle grandi realizzazioni: si dice che l’amore sia l’energia più potente al mondo, e che renda possibile l’avverarsi delle grandi cose.

 

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