Kevin Woolley è morto in soli tre giorni stroncato dal Covid: “Sono risultato positivo, ora sto in ferie per un’altra settimana”, aveva scritto su Facebook. Improvviso e inaspettato il suo peggioramento. Sotto shock la famiglia.
Kevin Woolley, originario del Galles, è morto a soli 42 anni a causa del Covid-19. Lascia soli tutti i suoi cari, tra cui i tre figli, Joshua (15 anni), Ffion (14 anni) e Oscar (7 anni), avuto dal suo precedente matrimonio. La vicenda è saltata all’occhio dei media locali per via del rapido peggioramento delle due condizioni, che ha lasciato sotto shock tutta la famiglia. Suo fratello, Stuart, ha raccontato la drammatica vicenda alle penne di Walesonline.
Il giorno prima di morire aveva scherzato su Facebook, il 42enne Kevin Woolley. Autista di autobus Stagecoach e originario di Wattsville (vicino a Risca), aveva detto ai suoi amici di essere risultato positivo al Covid, e per questo si sarebbe goduto “un’altra settimana di ferie”. Wolley ha scoperto di essere stato contagiato il 3 gennaio scorso, dopo aver inizialmente pubblicato un post in cui raccontava di soffrire di una brutta tosse e di non riuscire più a dormire. “Ieri sera è stata la peggiore notte di sempre. Salite le scale alle 21:00, inizio a tossire e tossire ancora dopo le 23:30. Alla fine ha smesso, ma solo per un’ora, perché poi la tosse è tornata. Nelle ultime ore sto tossendo sangue. Intorno alle 6 sembrava passata, e invece eccola di nuovo alle 7 del mattino”, si legge nel suo vecchio post.
“Un’altra settimana di ferie allora. Almeno so che non stavo soffrendo così tanto per un semplice raffreddore!”, recita invece l’ultimo aggiornamento pubblicato poche ore prima di morire. L’uomo, infatti, è stato ritrovato privo di sensi dalla sua compagna all’interno della loro abitazione di Abercynon il 4 gennaio. Il fratello Stuart, di 46 anni ha raccontato ai giornalisti di come questo suo improvviso peggioramento abbia lasciato sotto shock tutta la famiglia. “Viaggio per il paese, vedo persone che infrangono le regole tutto il tempo – persone senza mascherine, con mascherine sotto il naso, ed è così frustrante. Fate attenzione al coronavirus“, si raccomanda il 46enne.
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E spiega, ancora: “Kevin non aveva malattie pregresse conosciute, andava in palestra e amava tantissimo andare a pesca: per quanto ne so non c’era nulla di particolare e l’autopsia non ha detto altro. Mi aveva contattato il giorno prima del test chiedendomi quali fossero i miei sintomi”. Perché anche Stuart era risultato positivo al virus tempo addietro. “Tosse e catarro”, gli aveva perciò spiegato. E anche “perdita di appetito”. “In precedenza avevo avuto il coronavirus e nella chat di famiglia ho spiegato che ti mette fuori combattimento. Poi mi sono ripreso”, sottolinea Stuart.
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Kevin aveva fatto il test il 1° gennaio: i risultati sono arrivati il 3 gennaio, mentre il giorno dopo è morto. “Siamo senza parole“, ha dichiarato il 46enne. A suo fratello 2piaceva giocare a calcio quando era più giovane ma poi, negli ultimi anni, la pesca ha preso il sopravvento sulla sua vita”. Vita che gli è stata strappata vigliaccamente dal Covid-19.
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