I rider in Italia hanno per la prima volta un contratto: Just Eat li assumerà come lavoratori dipendenti. Si parte in Lombardia con base oraria di nove euro più bonus consegne, tutele previdenziali, ferie e assicurazione
Grandi novità in arrivo in Italia. Da marzo Just Eat avvierà le prime assunzioni dei rider della Lombardia con contratti di lavoro subordinato sul modello Scoober, una tipologia di assunzione già attiva in alcuni dei Paesi in cui opera il gruppo. Così facendo, almeno per il momento, supera lo stallo che c’è a livello nazionale sull’inquadramento dei rider. La tipologia di contratto Scoober, assicura Just Eat, permetterà ai fattorini di avere condizioni di assunzione eque, compenso orario, ferie, malattia, maternità e paternità. Ma anche indennità per il lavoro notturno, festivi, assicurazione e dispositivi di sicurezza gratuiti in dotazione, tutele previdenziali e formazione obbligatoria.
Le tipologie di contratto per i rider
“Il contratto di lavoro dipendente previsto dal modello Scoober è basato sulle linee guida internazionali di un accordo aziendale e sull’applicazione integrale della normativa e della legislazione italiana. Attualmente è in corso un confronto con le organizzazioni sindacali – spiega la piattaforma di food delivery – in merito all’individuazione di una disciplina collettiva che possa, con gli opportuni adattamenti e in aggiunta alle regole legali, regolare questa forma di lavoro. In attesa che questo confronto produca dei risultati soddisfacenti per tutti, Just Eat avvierà il nuovo modello mediante un regolamento aziendale che prevede di utilizzare diversi regimi di orario”. Ossia “contratti di lavoro dipendente full time, (40 ore settimanali), part-time (variabile in base alla città e ai volumi di ordini previsti) e a chiamata“.
Nella prima fase di applicazione del nuovo contratto la società riconoscerà un compenso orario medio di nove euro. A questa somma si aggiungeranno i bonus legati al numero di consegne e un’indennità per l’utilizzo del mezzo proprio. Just Eat fornirà ai fattorini anche dotazioni di sicurezza gratuite come casco, indumenti ad alta visibilità e anti-pioggia, zaino per il trasporto del cibo, oltre agli strumenti per la pulizia dell’attrezzatura come spray e igienizzanti e mascherine. E poi formazione relativa all’azienda, all’utilizzo dell’app Scoober e formazione specifica sui temi della salute e della sicurezza stradale.
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Le prossime mosse di Just Eat in Italia
In alcune città lombarde, infine, sarà aperto un hub in centro di sostenibili come scooter elettrici ed e-bike per i rider. Centri logistici saranno inaugurati nei prossimi mesi in diverse città tra cui Milano, Roma, Torino, Bologna e Napoli. “L’introduzione di un modello di lavoro dipendente per i rider rappresenta per noi una scelta etica e di responsabilità, in linea con la strategia che il gruppo porta avanti con successo già in altri paesi europei”. Lo sottolinea Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.
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“Si tratta di un grande investimento, economico e sulle persone, che ci permetterà di operare con rider tutelati dal punto di vista contrattuale e anche di supportare ulteriormente lo sviluppo del servizio in Italia”, conclude. L’obiettivo è offrire “un’esperienza di food delivery sempre più completa ed efficiente per i consumatori e i nostri ristoranti”.