Bancarotta, disposto il sequestro di tre immobili di lusso in quel di Milano. Il valore complessivo è di circa 12 milioni di euro. Sequestrato anche un credito bancario di 3 milioni. Nel mirino la socia accomandataria.
Bancarotta, sequestro di 3 immobili a Milano – meteoweek.com
Nuovo intervento portato a termine con successo dalle fiamme gialle, nelle prime ore di questa mattina. Secondo quanto si apprende dalle fonti, tre immobili di lusso e un credito bancario dal valore di tre milioni di euro sono stati sequestratati dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine per bancarotta coordinata. Gli immobili, dal valore complessivo di circa 12 milioni di euro, sono situati in quel di Milano, due dei quali – nello specifico – sono siti in Corso Matteotti. Le fiamme gialle sono intervenute sotto il coordinamento dalla pm Donata Costa. Al centro delle operazioni di indagine vi è il fallimento dell’azienda immobiliare Santa Marinella sas.
Le indagini: immobili finiti all’asta
Nel mirino della Guardia di Finanza sia la Santa Marinella sas, dichiarata fallita, che la sua socia accomandataria, Elisa Nicoletta Altieri, ora indagata. Secondo quanto emerso dalle ricostruzioni, Altieri a partire dal 2010 sarebbe riuscita ad accumulare, complessivamente, un ingente passivo fallimentare, anche nei confronti dell’Erario. In particolare, dalle indagini è stato scoperto come poco prima del fallimento dell’azienda, la socia avrebbe prelevato dai conti correnti societari cifre per oltre 1,2 milioni di euro.
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La donna, viene ricostruito, era dunque ricorsa alla formale intestazione degli immobili di pregio che si trovano in pieno centro di Milano, nel “Quadrilatero della Moda“, in favore di una società anonima di diritto lussemburghese. Quest’ultima società, durante il corso delle indagini, è poi risultata riconducibile alla donna stessa attraverso un trust.
Inoltre, per riuscire a sottrarre parte del patrimonio all’attivo fallimentare, proprio in prossimità del fallimento della Santa Marinella sas Altieri avrebbe riconosciuto l’esistenza di un credito privilegiato di rilevante importo nei confronti di una banca elvetica, con ipoteca volontaria sugli immobili di lusso sequestrati.
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Secondo quanto è stato ricostruito dalle fiamme gialle di Milano, l’ipoteca sui suddetti immobili di pregio era un’operazione che rischiava di causare la loro definitiva fuoriuscita dal patrimonio dell’immobiliarista. Infatti, uno di questi stava per essere venduto all’asta, un’operazione che lo avrebbe sottratto al patrimonio dell’immobiliare fallita e personale della sua socia in danno dei creditori. In tal senso si è reso fondamentale l’intervento dell’Autorità Giudiziaria.