“Planking challenge” la nuova folle sfida social sbarca anche in Italia. Da Napoli a Gallipoli, gli adolescenti si lanciano sulle auto in corsa. La psicologa: “Disagio causato dall’isolamento”.
Per alcuni sono “prove di coraggio”, ma in realtà sono delle pericolosissime sfide che mettono a repentaglio la vita di giovanissimi protagonisti così come anche l’incolumità di ignari passanti. Una moda, quella della “Planking challenge“, per la quale i ragazzi si lanciano sulle auto in corsa per cercare di atterrare e sedersi sul cofano. Un’ennesima sfida social partita da TikTok, riportano diversi media, che spiegano come partita dall’estero sia ora diventata molto in voga anche in Italia.
Come riportato da il Quotidiano di Puglia, sono già tante le segnalazioni in merito al pericoloso gioco pervenute a Gallipoli; e sono diversi, anche, i messaggi pubblicati e condivi in alcuni gruppi Facebook. “Avviso importante: vorrei segnalare agli automobilisti che in viale Europa c’è un gruppo di ragazzini di circa 12 anni che si nascondono dietro le auto parcheggiate e appena vedono i fari di una macchina di passaggio si buttano letteralmente in mezzo alla strada. Oltre a viale Europa, accade anche nel centro storico, nei pressi della chiesa della Madonna della Purità. In genere succede tra le 20 e le 21“, si legge in uno dei post pubblicati in merito.
Sempre secondo quanto si apprende dalle fonti, episodi relativi alla “Planking challenge” si erano già verificati negli ultimi mesi del 2020 in quel di Napoli. Le prove, ancora una volta, vengono dal social network TikTok, dove erano state pubblicate alcune “prove di coraggio” messe in atto da diversi giovanissimi. Ora pare che il fenomeno si sia diffuso anche a Gallipoli, eppure sembra che nessuno abbia ancora proceduto con delle denunce ufficiali alle autorità. L’allarme ai cittadini viene infatti dato attraverso semplici avvisi condivisi sulla rete, così come dal consueto passaparola. Ad ogni modo, da un paio di giorni in città sono aumentate le pattuglie di polizia e vigili urbani, atti a sorvegliare proprio le zone di viale Europa e del centro storico.
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A confermarlo è anche Alessandro Leone, comandante della polizia locale: “Non abbiamo ricevuto denunce, ma è bene tenere alta l’attenzione. Non abbiamo molti elementi e ciò che possiamo fare è un’azione di prevenzione. Invitiamo i cittadini ad allertare immediatamente le forze dell’ordine se dovessero assistere a questi episodi e non solo a scriverlo in rete. Solo così potremmo intervenire in fretta e capire di cosa si tratta”.
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Ma cosa si nasconde dietro tutte queste pericolosissime sfide da social? Secondo il parere degli esperti, ad incrementare il boom di “challenge” potrebbe influire il disagio causato dall’isolamento imposto dall’emergenza sanitaria. In questo senso, la psicologa Gabriella Nenna è stata chiara: “I ragazzi si sono ritrovati da un eccesso di attività e impegni ad avere troppo tempo da riempire. In queste condizioni, la definizione del sé sociale avviene tramite i social, uno strumento utilizzato troppo spesso per respingere la solitudine e dimostrare qualcosa agli altri. C’è una sorta di competizione di cui gli adolescenti spesso non comprendono il limite e quella che è una prova pericolosa, per loro diventa un gioco. Dobbiamo interrogarci sulle dinamiche che scatenano questo percorso”.
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