Dio, onnipotente, si è posto solo un limite, che è la nostra incredulità. Se non abbiamo fede lui può operare poco o niente. E questo perché?
Liturgia di oggi Mercoledì 3 Febbraio 2021
- MERCOLEDÌ DELLA IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. (Sal 105,47)
Prima Lettura
Il Signore corregge colui che egli ama.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,4 – 7,11-15
Fratelli, non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio. Non spunti né cresca in mezzo a voi alcuna radice velenosa, che provochi danni e molti ne siano contagiati.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale – Dal Sal 102 (103)
R. L’amore del Signore è da sempre.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere. R.
Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza. R.
Il Vangelo di oggi
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
Il limite di Dio – Il commento al Vangelo di oggi Mercoledì 3 Febbraio 2021
Quando si pensa di conoscere totalmente una persona, quando la si giudica o la si “bolla” come incapace o insignificante, che chance diamo a quella persona di farci capire davvero chi è e di farci ricredere? Molti avevano dato un negativo a Gesù nella sua patria, tanto che addirittura non poteva fare miracoli! Dio, onnipotente, si è posto solo un limite, che è la nostra incredulità. Se non abbiamo fede lui può operare poco o niente. E questo perché?
Il commento al Vangelo di ieri
Perché liberamente possiamo aderire a lui e alla sua grazia. Avendoci fatti liberi come lui è libero, a sua immagine e somiglianza, siamo in grado di volere o rifiutare qualcosa, e Dio non viola mai la nostra libertà, uno dei beni più preziosi che abbiamo. Dio che è profondamente libero ha creato creature libere. Per questo non dobbiamo cadere nei giudizi: i giudizi ingabbiano e ci ingabbiano! Ci accecano di fronte alla realtà e alla verità. Ci impediscono di abbeverarci alla fonte della grazia di Dio, che è l’amore stesso.
Se invece lasceremo che siano i fatti a parlare e non la nostra personale (e spesso opinabile!) idea che abbiamo sulle cose, saremo aperti alle meraviglie di Dio. Non lasciamo quindi che Dio si meravigli al contrario della nostra incredulità.