Quali sono le posizioni dei vari partiti in merito al Governo tecnico guidato da Mario Draghi?
Alla fine Sergio Mattarella ha optato per un governo tecnico, di alto profilo, guidato da Mario Draghi. Un nome, il suo, che non è piaciuto affatto al Movimento 5 stelle che, al momento dell’annuncio del fallimento del mandato di Roberto Fico da parte di Mattarella, ha subito preso posizione. “Ringrazio il Presidente Mattarella per il suo impegno nel voler dare un Governo al Paese, ma noi siamo sempre stati chiari con gli italiani dicendo apertamente che il M5S avrebbe sostenuto solo un Esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Su questo, con coerenza, andremo fino in fondo”, ha detto Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con il governo Conte ed esponente del M5s. Una presa di posizione chiara che rimarrà, quasi sicuramente, la linea del partito. Difficile che l’ala più moderata possa convincere l’altra parte del M5s a fare passi avanti. Del resto, i grillini sono stati quasi obbligati: Draghi una figura che nulla ha a che fare con le posizioni pentastellate.
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Chiara anche la posizione del centrodestra, che fin dall’inizio della crisi si è mostrata una delegazione unita e forte e che, presentandosi davanti a Sergio Mattarella, ha ribadito il suo punto di vista: la maggioranza non c’è, bisogna tornare al voto per ristabilire gli equilibri ed avere un programma coeso. “Abbiamo espresso preoccupazione per questo Governo incapace: serve una soluzione rapida. Abbiamo riproposto al Presidente la richiesta di elezioni. Quindi un Governo con programma coeso e maggioranza solida, era stata la richiesta davanti a Mattarella avanzata da Matteo Salvini che, alla ricerca di rappresentatività, aveva poi ricordato che il centrodestra rappresenta la maggioranza del Paese e governa 14 Regioni su 20. Al momento, l’unico del centrodestra a favore di Draghi potrebbe essere Forza Italia. Fratelli d’Italia ha già confermato la sua posizione, dicendosi a favore del voto anticipato e ponendosi sul piano dell’opposizione.
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Silvio Berlusconi sembrerebbe invece a favore di un esecutivo istituzionale e la figura di Draghi sembra vista di buon occhio. “Draghi è stimabile, il problema non è Draghi ma cosa fa e per chi lo fa”, ovvero quali provvedimenti e col sostegno di chi”, ha commentato invece Matteo Salvini. Ma è probabile che, vista l’alleanza con Fratelli d’Italia, anche la Lega potrebbe seguire la strada di Giorgia Meloni e non dare la fiducia. “La sovranità appartiene al popolo”, ha non a caso commentato sui social il leader della Lega nella serata di ieri. L’obiettivo potrebbe essere quello di non rompere la coalizione proprio con Fdi e mantenere coeso e saldo il centrodestra. Confusione anche nel centrosinistra. Pd e Italia Viva sarebbero pronti a dire sì a Draghi presidente del Consiglio; mentre è incerta la posizione di Liberi e Uguali. Nicola Fratoianni, parlamentare di Leu, ha ammesso che voterà contro. Al netto del M5S, i voti certi secondo gli esperti al Senato sono solo 140. Per partire servirà almeno quota 158.
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