Colpo di Stato in Birmania, Aung San Suu Kyi accusata di importazione illegale di walkie-talkie

La Premio Nobel Aung San Suu Kyi è accusata di aver violato le leggi sull’importazione. Min Aung Hlaing ha rotto patto con la leader birmana

Aung San Suu Kyi-Meteoweek.com

Dopo il colpo di stato avvenuto lunedì in Myanmar (Birmania), i generali danno un tocco surreale al golpe. La polizia birmana ha comunicato che Aung San Suu Kyi, spodestata e arrestata durante il colpo di stato, è accusata ufficialmente di violazione della legge sulle importazioni. Durante la perquisizione dell’abitazione della Premio Nobel per la pace, gli agenti hanno trovato 4 radio walkie-talkie che a loro dire sarebbero stati importati in modo illegale. Suu Kyi resterà agli arresti fino al prossimo 15 febbraio “perché si possano sviluppare le indagini sul reato“, afferma la polizia del Myanmar.

E sul golpe, il comandante dell’esercito birmano Min Aung Hlaing ha detto:”Questa soluzione era inevitabile, dovremo guidare il Paese fino alle nuove elezioni”. L’annuncio del generale sarebbe giunto  direttamente ai suoi sostenitori dal suo account personale di Facebook. Il generale si serviva dei social perché voleva popolarità e coltivava ambizioni presidenziali. Nel 2019, tuttavia hanno oscurato il suo profilo poiché “incitava all’odio etnico“contro la minoranza Rohingya che a sua detta non era parte della nazione birmana e doveva essere mandata via usando la forza.

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Il golpe costituisce un brutto passo indietro per il Myanmar che aveva fatto passi avanti verso la democrazia. Questo colpo di stato mette in evidenza il potere che i generali hanno conservato nel Myanmar. Inoltre, il golpe ha rappresentato la caduta dal potere di Suu Kyi, Premio Nobel per la pace, che per anni aveva vissuto ai domiciliari mentre cercava di traghettare il suo Paese verso la democrazia. Dopo che il suo partito aveva vinto le elezioni nel 2015, era divenuta capo dello Stato.

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Suu Kyi aveva aspramente criticato l’esercito durante la sua prigionia.  Dopo essere passata da simbolo della democrazia a politico, ha collaborato con i generali e in taluni casi addirittura difeso il loro giro di vite ai danni dei musulmani Rohingya, danneggiando così la sua reputazione a livello internazionale. L’esercito ha comunicato che terrà il potere per un anno, poi ci saranno le elezioni e il assumerà andrà al governo.

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