La tragedia è avvenuta a Montecatini Terme nei pressi di un McDonald’s. L’uomo era filippino, sposato e padre di due figlie
Si chiamava Romulo Sta Ana: lavorava a Montecatini Terme come rider tra il Mc Donald’s e le case dei clienti che ogni giorno raggiungeva con al bici per servire le ordinazioni.
Rider ucciso sul lavoro
Doveva andare a ritirare una nuova consegna. Stava attraversando la strada a piedi dopo avere parcheggiato il suo furgone quando è stato improvvisamente investito da una Mercedes. Stava piovendo a dirotto. Un incidente tanto banale quanto tragico. Romulo Sta Ana, che viveva a Montecatini con la moglie e due figlie, è deceduto. Né lui né il conducente della vettura coinvolta nell’incidente sono risultati in stato di ebbrezza.
Si tratta del primo incidente mortale avvenuto tra rider quest’anno in Italia. Una categoria sempre più a rischio considerando il gran numero di incidenti e le condizioni sempre più problematiche di lavoro di rider e addetti al delivery.
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Incidente sul lavoro
Nidil CGIL Pistoia e la CGIL Toscana hanno espresso, in un comunicato “il loro cordoglio e dolore per la morte di Romulo Sta Ana rimasto vittima di un infortunio mortale sul lavoro” scrivono i sindacati. Il settore si sta adeguando alle nuove esigenze. Anche se il numero di rider è aumentato in modo esponenziale nel corso degli ultimi tre anni. Soprattutto durante la pandemia: “L’obbligo dell’assicurazione Inail per i rider è stato un primo risultato della mobilitazione di questi lavoratori – scrive la CGIL – ma la tutela della salute e delle sicurezza va perseguita svincolando definitivamente i salari dalla logica del cottimo che porta ad un insano innalzamento dei ritmi di consegna e dei conseguenti rischi sul lavoro”.
La stragrande maggioranza di questi rider, in tutta Italia, lavorando per pochi spiccioli e per molte ore al giorno con turni massacranti.