Birmania, arrestata il premier Aung San Suu Kyi : colpo di stato

Sembra essere a tutti gli effetti un colpo di stato militare quello che si sta concretizzando in queste ore nel Myan Mar, Birmania

Birmania
Posti di blocco militari in tutto il territorio intorno alla capitale birmana (Getty Images)

Un paese dagli equilibri molto instabili che da qualche anno aveva intrapreso un faticoso percorso verso la democrazia. Il simbolo di questo percorso è Aung San Suu Kyi, il primo ministro del Myan Mar, quella che noi chiamiamo ancora Birmania, che è stato arrestato da alcuni militari.

Birmania, chi è Aung San Suu Kyi

La figura di Aung San Suu Kyi è davvero emblematica. Anche se non è molto conosciuta nel nostro paese. Molti la avvicinano a Nelson Mandela per la sua storia personale e il suo impegno civile. La premier ha un lungo passato difficilissimo. É  stata in carcere per molti anni, un vero e proprio prigioniero politico.

Di lei si erano occupati gli U2 quando diversi anni fa le avevano dedicato il video di una loro canzone che parlava di impegni umanitari e di Amnesty International, “Hold On”. Fu la prima volta che si cominciò a parla di Aung San Suu Kyi e del caso politico di Myan Mar. Di lì a poco tempo Aung San Suu Kyi avrebbe vinto anche il Nobel per la Pace nel 1991.

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Militari al potere

Dalle poche informazioni raccolte, in tutto il paese per diverse ore sono venute a mancare le connessioni Internet, la premier sarebbe stata prelevata presso la sua abitazione da alcuni militari armati che l’avrebbero arrestata e reclusa nel carcere di Naypyidaw. La notizia è stata confermata da alcuni testimoni che hanno assistito all’arresto. Tutto nasce dalle elezioni vinte a novembre dal partito di Aung San Suu Kyi, l’LND, il partito nazionale democratico.

I militari, che per lungo tempo hanno gestito la politica del paese in modo autoritario accusando “brogli e irregolarità” hanno arrestato la premier, della quale non si sa più nulla.

I portavoce della LND stanno cercando di allertare i media stranieri e parlano di colpo di stato militare.

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Alcuni sostenitori di Aung San Suu Kyi (Getty Images)

Legge marziale

Aung San Suu Kyi, criticata a livello internazionale per la gestione della crisi musulmana Rohingya è molto amata nel paese. Vinse le elezioni nel 2011 e il suo mandato è stato rinnovato con una maggioranza schiacciante. L’esercito mantiene molti punti cardinali importanti dell’amministrazione del paese, tra i quali tre ministeri: Interno, Difesa e Confini.

L’ex generale Myint Swe si è proclamato presidente ad interimi decretando lo stato di emergenza per un anno a cominciare da oggi: controlli armati, posti di blocco e coprifuoco…

I militari hanno preso il controllo della tv di stato dal quale hanno dato l’annuncio del cambio al vertice del paese. Sono momenti di grande tensione in attesa che Onu e osservatori neutrali internazionali si facciano un quadro della situazione e aprano un contraddittorio con l’autorità militare del paese.

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L’esercito ha imposto un nuovo esecutivo e la legge marziale (Getty Images)

Preoccupazione internazionale

Nel frattempo il nuovo primo ministro che ha preso in carica tutti i poteri di Aung San Suu Kyi è il generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate. Il colpo di stato adesso è ufficiale.

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