Il presidente della Camera Roberto Fico prosegue con le consultazioni per verificare l’esistenza della possibilità di formare un nuovo governo con la stessa maggioranza che ha sostenuto il Conte bis. Nella giornata di ieri Fico ha incontrato M5s, Pd, Italia viva e LeU. Oggi invece è stato il turno degli Europeisti-Maie-Centro democratico, poi delle Autonomie, e poi del Misto. Previsto nuovo vertice per la giornata di domani.
Dopo le consultazioni della giornata di ieri – sabato 30 gennaio – il presidente della Camera Roberto Fico prosegue il giro di incontri per portare a completamento l’incarico affidatogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: verificare la possibilità di creare un nuovo governo sorretto dalla stessa maggioranza nella quale è scoppiata la crisi di governo. Ieri Fico ha incontrato Pd, M5s, Italia viva e LeU. Mentre oggi è stato il turno dei “piccoli”: le consultazioni con Fico sono iniziate con gli Europeisti (il gruppo di “responsabili” a sostegno del premier dimissionario”, poi si è passati alle Autonomie, al gruppo parlamentare Misto della Camera Centro democratico-Italiani in Europa, al Maie -Movimento associativo Italiani all’estero-Psi, alle Minoranze linguistiche, e al Misto guidato dalla senatrice di Leu Loredana De Petris. Nonostante la varietà della compagine, un elemento sembra aver messo tutti d’accordo: l’incarico va affidato a Conte e ed è necessario concordare il programma scritto chiesto anche da Italia Viva.
A confermarlo le parole di Riccardo Merlo, che a nome del gruppo degli Europeisti ha affermato: “Siamo pronti a un programma di legislatura e la persona giusta per portare avanti questo programma e guidare un governo è Giuseppe Conte“. A parlare per le Autonomie è invece stato Gianclaudio Bressa, che ha riferito: “Abbiamo ribadito al presidente Fico la nostra indicazione: un incarico al presidente Conte come garanzia per una soluzione rapida“. Addirittura il Centro democratico – riferisce Tabacci – preferirebbe parlare del patto legislativo solo dopo la riconferma di Conte: “Il programma va definito con Conte quando verrà incaricato, non prima, non funziona così”. Fa eco Loredana De Petris (Leu): “Abbiamo indicato il nome di Conte come unica guida possibile del prossimo governo. L’indicazioni su Conte è di tutta evidenza che non è separabile dai contenuti programmatici. Conte deve essere il garante di un accordo programmatico che dovrà assicurare una continuità con il governo uscente. Bene il patto di legislatura, ma il patto è strettamente collegato all’indicazione per Conte“.
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Al termine delle consultazioni Roberto Fico avrebbe commentato: “Dagli incontri con le forze politiche è emersa la disponibilità comune a procedere su un confronto comune per raggiungere una sintesi”. Poi il presidente della Camera informa che il confronto tra le forze di maggioranza avverrà “nella mattinata di domani qui a Montecitorio“. Resta in dubbio il format degli incontri di domani: resta importante capire come e quando verranno organizzati i colloqui, se avranno luogo tra Fico e i singoli gruppi, o se le riunioni avranno una diversa composizione dei partecipanti. Diventa più probabile, intanto, l’ipotesi di dar vita a un nuovo governo, in un momento in cui i toni sul patto di legislatura sembrano distendersi e incontrare una reciproca volontà di dar vita a un esecutivo con questa maggioranza (al momento non si parla di nomi).
Perfino Italia viva sembra aver accantonato – al momento – il tanto dibattuto tema Mes: “Siamo pronti a capire le ragioni di tutti su tutto e anche gli altri facciano la stessa cosa. Per noi il Mes serve per poter dare un rilancio al Sistema sanitario. Ma se ci dicono troviamo altre fonti per reperire le risorse ci confronteremo, non mettiamo condizioni insopportabili a nessuno, non avremo mai un atteggiamento preclusivo su un tema che può condizionare tutto il resto“, afferma Ettore Rosato a Sky Tg24. Poi, a proposito di un Conte ter, Ettore Rosato preferisce non parlarne al momento: “Questa non è la fase in cui dobbiamo discutere di nomi ma dobbiamo cercare una sintonia sui contenuti, sul programma. Abbiamo il problema di mettere il paese in condizione di affrontare le emergenze. Noi saremo molto categorici su questo in questi due giorni che abbiamo davanti“.
Eppure gli antichi dissapori non sono completamente archiviati. Lo dimostra la reticenza di Italia viva nell’accettare ora il nome di Giuseppe Conte, e lo dimostra un post Facebook di Luigi Di Maio che – pur incitando a trovare rapidamente un nuovo esecutivo – sottolinea l’inopportunità di questa crisi politica: “È stato scelto il momento peggiore per aprire una crisi di governo che sta bloccando il Paese. Il bollettino Covid ogni giorno ci ricorda che ancora ci sono troppe vittime. La situazione è tutt’altro che rassicurante, anche perché i colossi farmaceutici stanno mettendo a rischio la nostra campagna di vaccinazione“.
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Resta ancora viva, insomma, l’ipotesi governo istituzionale, e non la esclude neanche il leader di Italia viva Matteo Renzi in un’intervista al Corriere, dove conferma di esser pronto a fornire il proprio appoggio a un governo istituzionale: “Io penso che sia preferibile una soluzione politica. Ma nel caso in cui questa dovesse fallire accompagneremmo con rispetto le decisioni del capo dello Stato. Ora una cosa alla volta, prima proviamo a fare il governo politico”. Un appoggio che +Europa-Azione paventano da tempo, così come il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Nel caso in cui si ricorresse all’ipotesi governo istituzionale, i nomi che circolano maggiormente sono Marta Cartabia, presidente emerito della Corte costituzionale, e Carlo Cottarelli, economista ed ex commissario alla revisione della spesa pubblica. Ma in questo momento regna il “forse”: forse tutto il Movimento accetterà una nuova alleanza con Italia viva, forse Italia viva deciderà di non far saltare il banco accettando il nome di Conte, forse i nomi per un possibile governo istituzionale sono quelli sopraelencati. Insomma, al momento non si può che osservare e aspettare martedì, il giorno della fine del mandato esplorativo affidato a Fico.
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