Allarme Caritas: pandemia e lockdown stanno rendendo poveri gli italiani [VIDEO]

Pandemia, lockdown, limitazioni e chiusure stanno causando, in Italia, la perdita del lavoro di migliaia di persone. Che in molti casi diventano “povere”.

“Come Caritas intercettiamo storie preoccupanti, che riguardano persone che in altri tempi avremmo considerato benestanti”: Elisa Manna, responsabile del Centro Studi Caritas di Roma, lancia un vero e proprio allarme sociale. “Nel periodo del lockdown, solo nella capitale, abbiamo seguito 21mila persone: di queste, 7mila erano nuovi poveri“. Quello che in molti temevano, e che col passare del tempo appariva sempre più inevitabile, sta avvenendo: gli italiani stanno diventando poveri, sempre di più. L’esempio di Roma è esplicativo: “La città è interessata da un processo di impoverimento che dura da parecchi anni. Si nota, oltre che dall’aumento dei poveri per le strade, anche dal coinvolgimento della classe media, spiega la Manna.

Leggi anche: Vaccino si, vaccino no, vaccino forse: paure, aspettative e speranze [VIDEO]

Prima dell’arrivo del virus – sono sempre dati che arrivano dalla Caritas – la provincia di Roma aveva circa il 20% della popolazione “a rischio di povertà”: “Parliamo di un quinto della popolazione”, sottolinea Elisa Manna. Ovviamente l’esplosione della pandemia, il lockdown e poi tutto il caos delle chiusure intermittenti ha peggiorato una situazione che già era di per se drammatica. Roma è una città che vive di servizi, di turismo, di attività commerciali: un numero altissimo di persone si sono ritrovate all’improvviso senza lavoro.

Chi ha pagato il prezzo più alto? Ce lo spiega sempre la responsabile del Centro Studi della Caritas: “Ad andare in difficoltà sono stati innanzi tutto i precari, i lavoratori a termine, chi lavorava in nero. Ma non solo. A saltare non sono stati soltanto i cosiddetti “lavoretti”. Ad andare in difficoltà sono state anche posizioni occupazionali di livello medio-alto: nella ristorazione, nel turismo. Questo particolare aspetto della crisi ha innescato un meccanismo nuovo, preoccupante e drammatico: un terzo dei poveri assistiti sono persone che, prima dell’arrivo della pandemia, stavano bene. Persone e famiglie che lavoravano, e vivevano in condizioni di stabilità e persino di benessere.

Leggi anche: Professor Maruotti: “L’indice Rt? Utilizzato così è inaffidabile” [VIDEO]

E la situazione potrebbe addirittura peggiorare: lo sblocco dei licenziamenti, previsto al momento per il mese di marzo, potrebbe andare ad incrementare il numero di persone in difficoltà. Anzi, si può facilmente prevedere che sarà esattamente quel che succederà, vista anche l’esiguità e la tempistica con cui lo Stato provvede ad elargire ristori, cassa integrazione e sostegni al reddito. L’ultimo dato che Elisa Manna ci comunica è quello che forse chiarisce meglio la situazione: “Le persone che assistiamo chiedono per lo più cibo, alimentazione: pacchi alimentari e buoni spesa”. La gente, letteralmente, non ha più i soldi per mangiare. Nel servizio video, a cura di Valentino De Luca, l’intervista completa.

Gestione cookie