La testimonianza di Giulia, infermiera dell’ospedale di Como: in prima linea nei reparti Covid fin dall’inizio della pandemia, in piena “zona rossa”.
“Purtroppo all’inizio abbiamo perso tantissimi pazienti. Stavano bene, ed un momento dopo avevano problemi respiratori così tanto gravi da portarceli via. E sapere che tu, operatore sanitario, sei l’ultima persona a vedere il paziente è veramente straziante“. Basterebbero queste parole a descrivere mesi di sofferenza, paura, fatica, impegno, dedizione, frustrazione: parliamo dell’esperienza fortissima e drammatica degli operatori sanitari che si sono trovati all’improvviso in prima linea, ad affrontare un virus sconosicuto ed una pandemia di enormi dimensioni. Qualcosa di mai visto, mai sperimentato.
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Una esperienza difficile e segnante: sopratutto rispetto ai pazienti, alle tante vittime, alla surreale situazione di distanza ed isolamento che, malati ed operatori sanitari, hanno vissuto in questi mesi. Sopratutto all’inizio erano soli: chi si ammalava e finiva in ospedale aveva solo i medici e gli infermieri a cui affidarsi, da cui ricevere conforto oltre che le cure. E magari, come è successo in molti casi, erano gli operatori sanitari gli ultimi a vedere viva una persona, e a raccoglierne le ultime parole. Un peso in più, oltre alla fatica ed alla paura di ammalarsi. Come ad esempio è successo a Giulia, l’infermiera di Como che ha raccontato la sua storia al nostro Davide La Cara.
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