Covid, paziente Down rifiuta l’ossigeno: l’infermiere lo abbraccia e lo calma

I due protagonisti di questa storia: Raimundo ed Emerson
Hanno commosso il mondo le immagini arrivate da Caapiranga, Brasile, dove un infermiere ha assistito un paziente Down malato di Covid in modo toccante

Ogni paese ha le proprie emergenze e nella quotidiana battaglia contro il Covid. Tutti cercano di fare la loro parte. Ma le immagini registrate a Caapiranga, nello stato brasiliano di Amazonas, invadendo il social, hanno commosso il mondo.
Covid, una storia istruttiva
Il protagonista della vicenda è un uomo di 30 anni, Emerson Junior. Emerson è un ragazzo con la sindrome di Down che ha diverse problematiche cognitive, emotive e molte difficoltà fisiche e motorie. Un quadro clinico estremamente compromesso che da alcuni giorni è ulteriormente aggravato dal Covid. Emerson sa di essere malato, e ha paura. É molto agitato. Arriva in ospedale con problemi respiratori e una saturazione del sangue molto bassa. La paura gli impedisce di accettare qualsiasi aiuto.
Un infermiere cerca di farlo calmare: Emerson non vuole indossare la mascherina per respirare. Ne è terrorizzato. Reagisce in modo aggressivo e rifiuta qualsiasi aiuto.
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L’infermiere e il malato
A dargli una mano è un infermiere di 38 anni, Raimundo Nogueira Matos. Il paramedico si mette vicino a Emerson, lo calma chiacchierando un po’, cerca di convincerlo che con la mascherina e l’ossigeno respirerà meglio. Poi lo calma, chiacchiera ancora. Quindi lo abbraccia: e le difese di Emerson, finalmente, cadono. Il ragazzo down accetta l’aiuto e si fa mettere la mascherina senza altre resistenze.
Alla scena assiste Mirene Borges da Silva, una fotografa che segue tutto l’accaduto e lo documenta postadolo su Facebook con una semplice riga di commento… “Ho sentito che Dio era lì e ha usato l’infermiere per calmarlo. Grazie al suo aiuto è tornato a respirare normalmente”.
Il post diventa virale in Brasile e viene rilanciato da diversi giornali. Raimundo viene chiamato dai talk show per parlare della sua esperienza: “No grazie, devo lavorare, c’è bisogno, ho fatto quello che ho fatto perché ho agito d’istinto” l’unico commento dell’infermiere che è diventato uno dei simboli della resistenza del Brasile al Covid: nove milioni di malati, 222mila vittime.