Si era sottratta alla giustizia per due volte ed era latitante da quasi sette anni, ora la superboss Matilde Ciarlanti è stata arrestata dalla Guardia di Finanza
Era considerata una delle donne più influenti della Nuova Camorra Organizzata, capace di sfuggire ad arresti e retate per ben sette anni. Ma alla fine anche Matilde Ciarlanti è finita in manette.
La superboss in manette
Inserita nella lista dei 100 superlatitanti più pericolosi del nostro paese, Matilde Ciarlanti è la vedova di Giuseppe Cillari, alleato di Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda della Magliana. La donna, 67 anni, era latitante dal 2014. Era riuscita a sfuggire a due diversi ordini di cattura della Procura di Napoli e di quella di Roma dopo due condanne. Una a sei anni e dieci mesi per impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e una seconda di 4 anni e 5 mesi di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso.
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La vedova del boss
Giuseppe Cillari, morto nel 2002, vantava un lungo curriculum criminale essendo stato affiliato, dapprima, alla Nuova Camorra Organizzata, consorteria facente capo a Raffaele Cutolo, e, successivamente, al boss campano Pasquale Galasso. In un secondo momento si era alleato con Enrico Nicoletti, lo storico cassiere della Banda della Magliana. Quando Galasso iniziò a collaborare con la procura, Cillari e la moglie sono diventati eleementi di grande interesse per le indagini.
La Ciarlanti si era rifugiata a Roma, presso lo studio di un parente. Una volta fermata ha cercato di scappare di nuovo presentando un documento falso. Arrestata e processara per direttissima con un patteggiamento a due anni di reclusione, ora è a Rebibbia dove dovrà scontare tutte le condanne in essere.