Vaccino Covid, il contratto secretato firmato dall’Ue con Pfizer e le altre case farmaceutiche: «Sulle dosi in ritardo penali non automatiche». L’8 gennaio 2021 sono cambiati i termini del conteggio, con l’ok dell’Ema: sei dosi per fiala anziché cinque
Il contratto firmato dalla Ue con Pfizer e con le altre multinazionali impegnate nella produzione del vaccino anti-Covid non prevede delle penali automatiche in caso di ritardi nelle consegne. A rivelarlo è stato il Corriere della Sera, citando l’atto secretato ora a disposizione dell’Avvocatura dello Stato, che sta preparando per conto del governo italiano una diffida contro il colosso americano. I ritardi nelle consegne del vaccino rischiano infatti di far slittare l’immunità di gregge in Italia a fine anno. Eppure, proprio in virtù del documento rivelato dal quotidiano di via Solferino, le inadempienze della casa farmaceutica saranno difficilmente contestabili da parte degli Stati membri.
Altro elemento chiave del contratto è l’uso del termine “dose” e mai di “fiala”. Tutto ruota attorno alla data dell’8 gennaio 2021, quando cioè l’Ema ha autorizzato l’utilizzo di sei dosi del vaccino per ogni fiala anziché cinque. Così facendo l’Italia e gli altri Paesi membri ottengono il 20% in più di dosi, ma allo stesso tempo Pfizer può ridurre le consegne di fiale mantenendo inalterato quello di dosi. E così i patti vengono rispettati.
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