Vaccino Covid, il contratto secretato firmato dall’Ue con Pfizer e le altre case farmaceutiche: «Sulle dosi in ritardo penali non automatiche». L’8 gennaio 2021 sono cambiati i termini del conteggio, con l’ok dell’Ema: sei dosi per fiala anziché cinque
Il contratto firmato dalla Ue con Pfizer e con le altre multinazionali impegnate nella produzione del vaccino anti-Covid non prevede delle penali automatiche in caso di ritardi nelle consegne. A rivelarlo è stato il Corriere della Sera, citando l’atto secretato ora a disposizione dell’Avvocatura dello Stato, che sta preparando per conto del governo italiano una diffida contro il colosso americano. I ritardi nelle consegne del vaccino rischiano infatti di far slittare l’immunità di gregge in Italia a fine anno. Eppure, proprio in virtù del documento rivelato dal quotidiano di via Solferino, le inadempienze della casa farmaceutica saranno difficilmente contestabili da parte degli Stati membri.
Contratto Ue-Pfizer, niente penali automatiche
Stando agli atti citati dal Corriere, infatti, nel contratto firmato l’11 novembre 2020 da Bruxelles è previsto inizialmente l’acquisto di 300 milioni di dosi, delle quali il 13,46% destinato all’Italia. Le consegne sono su base settimanale, ma l’allocazione di dosi avviene invece su base trimestrale. Ed ecco la sorpresa: le penali sono previste esclusivamente in caso di ritardi nell’arco dei tre mesi. Perciò, per eventuali contestazioni sui ritardi bisognerà aspettare la fine del trimestre, ossia il 31 marzo 2021. E se al 31 marzo l’inadempienza sarà acclarata, non scatterà comunque alcuna penale automatica. Il contratto stabilisce infatti “una penale del 20% del valore delle dosi non consegnate”, che aumenta in base ai giorni di ritardo. Ma prima di questa ipotesi l’atto prevede una serie di possibilità che consentono a Pfizer di rimediare ai ritardi e di non pagare le penali.
Altro elemento chiave del contratto è l’uso del termine “dose” e mai di “fiala”. Tutto ruota attorno alla data dell’8 gennaio 2021, quando cioè l’Ema ha autorizzato l’utilizzo di sei dosi del vaccino per ogni fiala anziché cinque. Così facendo l’Italia e gli altri Paesi membri ottengono il 20% in più di dosi, ma allo stesso tempo Pfizer può ridurre le consegne di fiale mantenendo inalterato quello di dosi. E così i patti vengono rispettati.