Stando agli atti citati dal Corriere, infatti, nel contratto firmato l’11 novembre 2020 da Bruxelles è previsto inizialmente l’acquisto di 300 milioni di dosi, delle quali il 13,46% destinato all’Italia. Le consegne sono su base settimanale, ma l’allocazione di dosi avviene invece su base trimestrale. Ed ecco la sorpresa: le penali sono previste esclusivamente in caso di ritardi nell’arco dei tre mesi. Perciò, per eventuali contestazioni sui ritardi bisognerà aspettare la fine del trimestre, ossia il 31 marzo 2021. E se al 31 marzo l’inadempienza sarà acclarata, non scatterà comunque alcuna penale automatica. Il contratto stabilisce infatti “una penale del 20% del valore delle dosi non consegnate”, che aumenta in base ai giorni di ritardo. Ma prima di questa ipotesi l’atto prevede una serie di possibilità che consentono a Pfizer di rimediare ai ritardi e di non pagare le penali.