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Cronaca

Covid, la gravità dell’infezione potrebbe dipendere da un difetto genetico

Gli studi e le ricerche sul Covid-19 non si fermano mai. Nell’ultima ricerca condotta dal Professore Andrea Vianello, Coordinatore della Terapia subintensiva Covid dell’Azienda ospedaliera, si avanza l’ipotesi che la gravità delle infezioni da Covid-19 potrebbe dipendere da un difetto genetico familiare. All’interno dei reparti nel quale lavora, ha visto intere famiglie essere ricoverate per Covid: da qui nasce la volontà di voler capire come sia stato possibile. «Pare che all’interno di queste famiglie ci siano dei caratteristiche genetiche che predispongono a contrarre l’infezione in maniera grave» osserva il Professor Vianello. Si suppone che il difetto genetico individuato possa alterare un meccanismo «ovvero la sintesi di una proteina che può servire a contrastare l’ingresso del virus nella cellula».

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Vianello racconta di aver ricevuto telefonate da diverse parti del mondo. «Siamo stati i primi a pubblicare questa ipotesi in una importante rivista scientifica. Poco dopo l’uscita dell’articolo, sono stato contattato da ricercatori provenienti da Giappone, Israele, USA. Tutti condividevano la mia ipotesi e anche loro stavano notando quello che abbiamo notato noi». A distanza di poco tempo sono stati pubblicati altri articoli scientifici nei quali si evidenzia «come in altre aree del mondo ci sia una sovrapposizione tra distribuzione di questo difetto e gravi casi di Covid» conclude.

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Il test per scoprirlo

Per verificare la tesi di Andrea Vianello basta analizzare la presenza di uno preciso enzima eseguendo le analisi del sangue. Per poter effettuare questo test, afferma il Professore, il paziente «deve superare la fase acuta». L’idea, adesso, è quella di «ricercare l’enzima in tutti i soggetti che sono ricoverati con gravi polmoniti nei nostri reparti». Sul Covid-19 l’attenzione è ancora altissima: gli studi sul virus non si fermano mai. «La cosa più importante, un anno dopo, – afferma – è far capire alle persone che questa malattia resta incurabile. Non ci sono delle terapie efficaci e chi la contrae deve sperare di avere risorse sufficienti per superarla». Conclude così Andrea Vianello: «Sono convinto che non tutto tornerà come  prima». Indossare la mascherina utilizzata sì per proteggerci dal Covid ha posto un freno anche all’influenza stagionale.

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