È stato trovato il corpo senza vita di una giovane donna in un burrone nella zona di Monte San Calogero, a Caccamo in provincia di Palermo.
Secondo i primi accertamenti il cadavere sarebbe parzialmente bruciato. Un giovane di 19 anni si è presentato in caserma e ha condotto i militari sul luogo dove è stato ritrovato il corpo.
Sono intervenuti i vigili del fuoco e le indagini sono condotte dai carabinieri e coordinate dalla procura di Termini Imerese.
La vittima
È di Roberta Siragusa 17 anni di Caccamo il corpo senza vita di trovato nel burrone. Una zona impervia dove è molto difficile arrivare. I carabinieri sono stati portati in quella zona dal fidanzato della ragazza Pietro Morreale 19 anni anche lui di Caccamo. Sono intervenuti i vigili del fuoco e le indagini sono condotte dai carabinieri e coordinate dalla procura di Termini Imerese. Sul luogo del ritrovamento sono arrivati anche gli uomini della scientifica per eseguire i rilievi, il medico e legale e il pm di turno della procura di Termini Imerese.
“Qui a Caccamo siamo tutti sconvolti”.
“Sono stato a casa della ragazza trovata nel burrone. Ho incontrato i genitori. Per Caccamo è un giorno tristissimo. Questa notizia ha sconvolto tutti. Conosco entrambe le famiglie. Sono tutte e due dedite al lavoro e i genitori hanno sacrificato tutta la loro vita per far crescere in modo onesto e leale i loro figli”. Lo ha affermato il sindaco di Caccamo Nicasio Di Cola che proclamerà il lutto cittadino dopo la morte di Roberta. “So che i due fino a ieri sera erano insieme e si trovavano con altri amici – ha aggiunto il sindaco – Poi non si capisce come si possa essere scatenata questa inspiegabile e assurda tragedia. Roberta non sarà dimenticata a Caccamo e il 24 gennaio resterà una data tristissima per il nostro comune. Qui è tanto affrontato il tema della violenza della donne e il femminicidio tanto che a Caccamo è nata un’associazione che si occupa della prevenzione sulla violenza di genere. Una panchina rossa è stata installata davanti alla villa comunale come simbolo contro il sangue versato. Qui a Caccamo siamo tutti sconvolti”.
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Pietro Morreale in caserma
Pietro Morreale, si trova in questo momento nella caserma dei caserma dei carabinieri di Termini Imerese, in attesa di essere interrogato dal Pm della Procura di Termini Imerese Giacomo Barbara che coordina l’inchiesta. Solo l’interrogatorio di Morreale, che stamane si è presentato spontaneamente dai carabinieri accompagnato da un avvocato, potrà chiarire la dinamica della morte della ragazza.
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Ascoltati diversi testimoni
Nella caserma dei carabinieri dove viene interrogato Pietro Morreale ci sono anche una decina di giovani, per lo più coppie, che vengono ascoltati dagli investigatori e dal Pm Giacomo Barbara come testimoni. Avrebbero partecipato, insieme ai due fidanzati, alla festa in una villetta nella zona di Monte San Calogero, a poca distanza dal luogo dove è avvenuto il ritrovamento del cadavere di Roberta Siragusa. I testimoni avrebbero parlato di un litigio tra Pietro e Roberta, che si sarebbero allontanati dalla villa intorno a mezzanotte. I carabinieri stanno anche visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del paese per accertare se Morreale sia andato a rifornirsi di benzina presso un distributore di carburante durante la notte, visto che il cadavere della fidanzata è stato trovato parzialmente carbonizzato. Il giovane, secondo l’ipotesi che gli inquirenti stanno cercando di verificare anche attraverso l’interrogatorio, potrebbe avere tentato di dare fuoco al corpo per cancellare ogni traccia.