Assalto a Capitol Hill, rischio focolai di Covid dopo la rivolta al Campidoglio. Centinaia di membri della Guardia Nazionale sono risultati positivi al Covid-19. Non rispettate le misure di sicurezza anti-contagio.
Era il 6 gennaio quando a Washington ha preso vita (mentre alcuni l’hanno persa) l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti. La rivolta, che ha visto la partecipazione dei sostenitori di Trump – ora sotto impeachment – è stata messa in atto per contestare il risultato delle ultime elezioni presidenziali, e sostenere la richiesta avanzata dall’ormai ex presidente USA di rifiutare la proclamazione di Joe Biden.
Un attacco inaspettato, quello a Capitol Hill, per il quale si è reso necessario l’intervento della Guardia Nazionale. Secondo quanto si apprende dalle ultime notizie, però, sarebbero più di 100 gli agenti che, intervenuti durante l’assalto, sono recentemente risultati positivi al Covid-19. Stanno dunque crescendo i timori che la rivolta del Campidoglio possa essere stata un vero e proprio evento “superdiffusore” del virus – spiega il Messaggero – e dal quale potranno svilupparsi ulteriori focolai.
Secondo quanto spiegato da Forbes, sarebbero tre le fonti della Guardia Nazionale ad aver confermato come oltre 100 soldati siano risultati positivi al Covid-19. Sempre le stesse fonti, inoltre, avrebbero dichiarato come siano invece diverse centinaia gli agenti al momento reclusi in quarantena negli hotel, dopo aver mostrato i sintomi della malattia e/o essere stati a contatto con colleghi infetti.
I media americani parlano per questo di un “fallimento” da parte della Guardia Nazionale nel far rispettare i protocolli di sicurezza che una pandemia di tale portata richiede. Sarebbero infatti state trasgredite le misure di distanziamento sociale, non sarebbero stati effettuati i test alle truppe prima dell’arrivo (con casi di sola e sommaria misurazione della temperatura), e si menzionano episodi in cui addirittura sarebbe stato richiesto agli agenti di interrompere o evitare la quarantena preventiva.
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Aumentano le preoccupazioni e le perplessità in merito alla faccenda. Dal canto suo, la Guardia non ha ancora confermato il numero dei contagiati, così come non ha diffuso le generalità degli agenti e delle truppe presumibilmente coinvolte. I numeri però potrebbero essere alti, se si considera che sono quasi 26.000 i soldati stati inviati al Campidoglio da tutti i 50 stati, proprio a causa della rivolta del 6 gennaio. Diverse truppe sono già tornate nei loro stati d’origine, con 10.600 soldati rimasti in servizio in Campidoglio.
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Con un panorama del genere, soprattutto se dovesse risultare vera la mancata applicazione delle norme di sicurezza, il virus potrebbe diffondersi a macchia d’olio in tutti gli Stati Uniti, provocando lo scoppio a catena di nuovi e pericolosi focolai di Covid.
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