Sarà varata dal Pd entro la fine di febbraio e si tratterà di una piattaforma per consentire alle città che ne avranno necessità, di svolgere le primarie online per poter scegliere i candidati sindaco.
Le dichiarazioni arrivano da Stefano Vaccari, responsabile dell’organizzazione del Pd. Lunedì, come ha anticipato l’edizione bolognese del Resto del Carlino, è in programma una riunione con i segretari delle federazioni interessate dal voto amministrativo che servirà anche per raccogliere indicazioni e mettere a punto i dettagli.
Molte le città interessate: pronti per fine febbraio
La piattaforma per le primarie online interesserà, potenzialmente, moltissime città: a primavera si voterà infatti (sempre che il governo non decida di far slittare le elezioni a settembre) a Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna e molti altri capoluoghi di provincia. “Quella delle primarie online sarà – ha dichiarato Vaccari – una possibilità che i territori possono avere, per osservare il nostro statuto. Il Pd ha dato incarico a una società esterna di lavorarci, l’obiettivo è quello di essere pronti per fine febbraio, così da poter organizzare, per chi lo vorrà, nel mese di marzo”. In alcune città il tema è particolarmente sentito, soprattutto in quelle dove manca ancora un’indicazione riguardo il candidato sindaco.
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Online a causa della pandemia
A causa della pandemia, è naturalmente sconsigliato organizzare le primarie per la scelta del candidato sindaco in maniera tradizionale. Da qui la scelta di una via online, che, secondo i vertici del Pd, non confligge con lo statuto, ma che avrà, ovviamente, un regolamento molto diverso rispetto alle primarie tradizionali. Secondo la prima idea, che dovrà essere discussa e approvata, per votare alle primarie ci si dovrà registrare in anticipo e si riceveranno le credenziali per esprimere un voto online. “Esistono ormai sistemi di sicurezza – ha aggiunto Vaccari – che consentono una modalità di voto di questo tipo.
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Negli ultimi mesi, a causa della pandemia, il Pd ha eletto alcuni segretari territoriali in modalità telematica. Stiamo lavorando per trovare forme che garantiscano anche a chi ha meno dimestichezza con la tecnologia di esercitare il diritto di voto”. Le ipotesi, da questo punto di vista, sono quelle di un’assistenza tecnica per chi ne ha bisogno, ma non si esclude anche l’apertura di un seggio fisico in ogni città che sarebbe però riservato a categorie particolari. L’incontro di lunedì servirà anche per approfondire tutti questi dettagli operativi.