Stalking sull’ex compagno, arrestato a Milano un uomo di 46 anni. Lo seguiva, lo spiava con il binocolo, lo riempiva di messaggi e adescava sconosciuti in chat a nome suo. Finito il calvario per un 38enne.
Non accettava la fine di quella relazione: per questo un uomo di 46 anni, originario di Taranto ma residente a Milano, avrebbe reso la vita del suo ex un incubo. Decine i messaggi che il 46enne inviava ripetutamente, su WhatsApp, via email, Facebook o Instagram, al suo ex compagno. E ancora, avrebbe finto di essere lui su una chat di incontri, fissando appuntamenti – a seguito di ciò, uno sconosciuto sarebbe andato a bussare alla porta della vittima, ignara di tutto. Ma non bastava: per controllare la vita del suo amante, si sarebbe persino appostato per monitorarne gli spostamenti, fino anche a prendere in affitto una casa da cui, con un binocolo, poteva osservare la sua vita.
Con l’accusa di atti persecutori aggravati nei confronti dell’ex compagno, il 46enne è ora finito in carcere a Milano. Già nel mese di marzo 2020, gli era stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
“Da quel momento iniziava per me un calvario”
Secondo quanto riportato dalle fonti, il gip Manuela Cannavale ha deciso di inasprire la misura cautelare nei confronti del 46enne di Taranto. Per lui si sono aperte le porte del carcere, dato che – si legge nel provvedimento – “non sa controllare i propri impulsi ed è assolutamente refrattario rispetto alle prescrizioni imposte”. L’indagine è stata coordinata dal pm di Milano Giovanni Tarzia, ed è nata dalla denuncia-querela, presentata ad ottobre 2019, dalla stessa vittima.
Il 38enne aveva infatti iniziato una relazione con lo stalker nell’agosto 2016, ma dopo tre anni, nel 2019, aveva deciso di lasciarlo. Motivo della separazione, racconta, era stata una “serie di litigi, di scenate di gelosia e finti tentativi di suicidio”. Ma da quel momento, confessa, “iniziava per me un calvario”.
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Il 46enne non riusciva a sopportare la fine della loro storia. Aveva perciò iniziato una campagna di stalking, inviando messaggi su messaggi, organizzando appostamenti e violando gli account di posta elettronica e di altri siti appartenenti al suo ex. E ancora, gli scriveva lettere anonime, diffondeva le sue immagini private e aveva persino creato un account fake, con i suoi dati, in un sito di incontri.
Nell’ottobre scorso, si legge nel provvedimento del giudice Cannavale, la vittima aveva iniziato a ricevere su WhatsApp messaggi di sconosciuti, “parte dei quali adescati su Grindr con un falso profilo”. Fino a che, addirittura, era stato anche “raggiunto nella sua abitazione da un ragazzo che era stato lì indirizzato come se avesse dovuto incontrarsi con lui”. Dietro questo incubo, chiaramente, c’era il suo stalker.
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Stalker che, a seguito di una perquisizione avvenuta nel suo appartamento, “che si trovava nello stesso cortile interno della casa dell’ex compagno”, usava regolarmente “un binocolo posizionato su una sedia sul balcone, posto esattamente di fronte all’appartamento occupato dalla persona offesa”. Il tutto, chiaramente, per spiarlo e controllarlo meglio. Oggi, però, quel “calvario” è finalmente finito.