Una donna di 44 anni di Irsina, in provincia di Matera, è stata arrestata con l’accusa di associazione a delinquere, faceva spacciare anche il figlioletto
Era considerata il vertice del mercato di sostanze stupefacenti di Irsina, piccolo centro in provincia di Matera. Qui aveva messo in piedi un considerevole e redditizio traffico di droga.
Da Irsina a Gravina di Puglia
L’eccessiva disinvoltura con la quale muoveva i suoi traffici e contattava gli spacciatori, ma anche il fatto che aveva coinvolto nell’operazione di spaccio il figlioletto di nove anni, alla fine l’hanno messa all’evidenza degli inquirenti. Che l’hanno tratta in arresto. Il boss si chiama Giovanna Battista Gramegna, ha 44 anni e deve rispondere di numerose accuse. Associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti è quella più grave.
L’indagine si è conclusa oggi con l’arresto della donna e una vasta operazione tra Basilicata e Puglia, coordinata dalle Direzioni distrettuali antimafia di Potenza e Bari. In manette non solo la donna ma diverse altre persone con 21 decreti di fermo di indiziato e sette ordinanze di custodia cautelare eseguite in carcere.
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Arresti e sequestri
Le indagini proseguivano da quattro anni e mezzo. Da Irsina gli inquirenti sono andati al di là dei confini della Basilicata fino a Gravina di Puglia, in provincia di Bari. Qui gli investigatori hanno ricostruito un fiorente traffico di sostanze stupefacenti con numerose sinergie tra il sodalizio criminale lucano e quello pugliese, in particolare con il clan Risoli, molto attivo in provincia di Bari.
Sia a Gravina che a Irsina al vertice del traffico c’erano dure donne: di qui il nome in codice dell’operazione ‘Coppia di Regine’.
Oltre alla Gramegna, le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse nei confronti di Rocco Caprio, di 40 anni, Saverio Versetto (25) e di Francesco Mariani (33) tutti di Gravina. In manette anche Francesco Paolo Piancazzi (47), di Matera e Giuseppe Lorusso (29) di Bari.