Lo scorso giovedì 21 gennaio il premier Conte ha cedut la delega ai servizi segreti, ma perché è stata motivo di tante discussioni?
Conte ha ceduto. Giovedì 21 gennaio, durante il Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio ha affidato la delega ai servizi segreti a un uomo di fiducia. Si tratta di Piero Benassi, diplomatico con una carriera importante alle spalle, considerato vicino alla sinistra e al Movimento 5 stelle. Dopo mesi di discussione con Matteo Renzi, leader di Italia viva, il premier si è deciso. Anche se, come aveva già anticipato informalmente, ha scelto per il delicato compito una persona “di sua fiducia”. Ma perché la gestione dei servizi segreti è stata motivo di tante discussioni? Come funziona?
In cima alla piramide della gestione dei servizi segreti c’è il presidente del Consiglio – in questo caso Giuseppe Conte – che ha il potere di apporre, tutelare e confermare il Segreto di Stato, di nominare e revocare il Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (DIS), o i direttori dell’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna (AISI) e dell’Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna (AISE). Il premier deve anche determinare il budget complessivo dei tre suddetti comparti, coordinare le politiche del DIS e impartire le direttive.
Ad affiancare il numero uno di Palazzo Chigi c’è il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica (CISR), con cui il premier si deve confrontare prima di emanare le disposizioni necessarie per l’organizzazione ed il funzionamento del sistema informativo. Il CISR è costituito dal – appunto – presidente del Consiglio, dall’Autorità Delegata – in questo caso Benassi -, dal ministro della Giustizia, dal ministro dell’Interno, dal ministro dell’Economia, dal ministro dello Sviluppo Economico, dal ministra della Difesa, e dal ministro degli Affari Esteri.
L’Autorità Delegata, dunque Piero Benassi, come abbiamo visto in questi giorni viene scelta dal presidente del Consiglio. Il premier può scegliere tra un Sottosegretario di Stato – come ha fatto in questo caso -o un ministro senza portafoglio. Chi ottiene la delega, poi, non può ricoprire altri incarichi. Durante il suo incarico, il delegato ha l’obbligo di informare costantemente Conte sulle modalità di esercizio delle funzioni delegate, ma soprattutto presiede il Collegio di Vertice formato dai direttori di DIS, AISE ed AISI. In altre parole, controlla l’intero sistema di sicurezza italiano.
Il DIS è il luogo dove si coordinano le azioni di intelligence, cioè il cervello informativo e il braccio operativo delle azioni dettate dal presidente del Consiglio e dall’Autorità Delegata.
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L’AISI ha il compito di ricercare ed elaborare tutte le informazioni utili per difendere la sicurezza interna della Repubblica e le istituzioni democratiche. L’obiettivo dell’Agenzia è trovare ogni minaccia, ogni attività eversiva e ogni forma di aggressione criminale o terroristica.
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L’AISE, infine, è l’organo che elabora tutte le informazioni utili alla difesa dell’indipendenza, dell’integrità e della sicurezza della Repubblica dalle minacce provenienti dall’esterno del Paese.
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