Il neo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato 17 ordini esecutivi volti a cancellare le politiche di Donald Trump.
Una serie di ordini esecutivi per “cancellare” le politiche del suo predecessore, Donald Trump. È ciò che ha fatto il neo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nelle prime 24 ore dall’insediamento alla Casa Bianca. Per la precisione si tratta di 17 provvedimenti volti a eliminare l’approccio trumpiano su alcuni temi determinanti. Dalla gestione della pandemia da Covid-19, alla questione del cambiamento climatico, passando per la geopolitica in Medio Oriente e i rapporti con la Cina. Ma il nuovo comandante in capo è sicuro, così, di sradicare il trumpismo? È sufficiente ribaltare le politiche di un Paese per dimenticare i quattro anni appena passati? In realtà, alla luce dei consensi e della fedeltà con cui il tycoon viene ancora seguito dai suoi fan, ridurre il potere di The Donald potrebbe essere più difficile del previsto.
La geopolitica in Medio Oriente
A partire dalla geopolitica in Medio Oriente. Se è vero che anche Biden – come Trump – intende impegnarsi per ritirare le truppe statunitensi da quelle dispendiose e fallimentari “guerre infinite” in Medio Oriente, è anche vero che il neo presidente vuole rafforzare e migliorare l’accordo sul nucleare iraniano firmato dalla presidenza di Barack Obama nel 2015. Nel 2018 infatti il tycoon si era ritirato dal Jcpoa (Joint common plan of action), creando non pochi problemi nei rapporti tra Stati Uniti e Iran. Ora il democratico Biden intende fare un passo indietro, anche se – come ha specificato il neo segretario di Stato Antony Blinken – per il rientro statunitense nell’accordo “la strada è lunga”. In fin dei conti, l’impressione è che la geopolitica nordamericana in quella parte di mondo non cambierà così tanto.
I rapporti con la Cina
Un altro nodo fondamentale che Biden ha ereditato dal suo predecessore è la guerra economica con la Cina. Ed è un altro punto su cui difficilmente ci sarà una brusca inversione di rotta. Lo confermano le parole di Blinken a Foggy Bottom: “Credo che il presidente Trump avesse ragione nell’adottare un approccio più duro con la Cina. Non sono molto d’accordo con il modo in cui ha affrontato la questione in una serie di settori, ma il principio di base era quello giusto, e penso che sia effettivamente utile per la nostra politica estera”, ha detto il segretario di Stato.
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In altre parole: i rapporti internazionali resteranno gli stessi, ma cambierà il modo di gestirli. Tanto che lo stesso neo presidente ha già confermato che non abolirà le tariffe sull’import cinese. L’unica differenza con Trump, che improntava la sua strategia sul deficit commerciale, è che Biden ha parlato e scritto a lungo di una “politica estera per la classe media“ che protegga i posti di lavoro e l’industria statunitense dai furti di proprietà intellettuale.
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Il cambiamento climatico
Ciò che potrebbe cambiare con il nuovo presidente, se Biden riuscisse a ricucire i rapporti con l’Europa, è la politica sul clima. Per prima cosa, l’intenzione del democratico è avviare il processo per reintegrare gli Usa negli accordi sul clima di Parigi. Il trattato che ha per scopo il regolamento e l’abbassamento delle emissioni di anidride carbonica per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale, da cui Trump era uscito nel 2019 durante la sua presidenza. In più Biden ha interrotto i lavori dell’oleodotto Keystone XL, bloccati in passato da Obama e poi riavviati dal tycoon. Si tratta di una vittoria per diverse organizzazioni ambientaliste attive da anni per contrastarne la costruzione.
La gestione della pandemia da Covid-19
La gestione della pandemia da Covid-19 è stata forse la parte più disastrosa della stagione trumpiana. Per rimettere le cose “a posto” neo presidente in carica istituirà il ruolo del Coordinatore della risposta al Covid-19, che sarà a capo di una task force anti-Covid. Nel gruppo di coordinazione per la lotta al virus rientrerà anche l’immunologo Anthony Fauci. L’impegno è colmare il grande ritardo accumulato dagli Usa nella campagna di vaccinazione. Oltre a questo, Biden ha fermato l’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms), che era stata avviata lo scorso luglio dall’ex presidente Trump a seguito di numerose polemiche.
