Mentre Alex Zanardi continua a lottare in ospedale in una grande incertezza, l’inchiesta sul suo incidente produce i primi documenti
Alex Zanardi sarebbe stato investito a causa della caduta dell’olimpionico e non per un’invasione di corsia del TIR che lo ha colpito in pieno.
La perizia su Zanardi
É questa la prima conclusione cui è arrivato il perito della procura di Siena Dario Vangi completando la sua relazione sul gravissimo incidente avvenuto il 19 giugno scorso che ha ridotto Alex Zanardi in fin di vita.
La perizia si articola su sette punti nel tentativo di chiarire dinamica e responsabilità dell’incidente avvenuto mentre Zanardi stava allenandosi con la sua handkike lungo la strada provinciale tra Pienza e San Quirico d’Orcia (Siena), avesse invaso la corsia opposta.
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Il TIR non ha invaso la corsia
La perizia aveva proprio lo scopo di chiarire eventuali responsabilità del conducente del mezzo pesante con cui Zanardi impattò in modo molto violento. Secondo i legali della famiglia dell’atleta, infatti, sarebbe stato il Tir ad oltrepassare la linea di mezzeria. Di avviso opposto il consulente della difesa, Mattia Strangi. La perizia ha dovuto mettere ordine tra diverse testimonianze e i rilievi effettuati subito dopo lo schianto. La nuova documentazione ha evidenziato che lo sconfinamento della mezzeria da parte del camion è stato valutato “inferiore ai 40 cm” e dunque minimo. Una posizione che – secondo una testimonianza – sarebbe stata giustificata dalla presenza di un ciclista davanti al mezzo pesante.
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Alex migliora, molto lentamente
Prosegue intanto il lungo percorso riabilitativo di Alex Zanardi all’ospedale di Padova dove è ricoverato dal novembre scorso, dopo il lungo ricovero in emergenza al S. Raffaele di Milano, dove era rimasto ricoverato per molto tempo. Ogni mattina il campione paralimpico si sottopone a lunghe sedute fisioterapiche e continue stimolazioni cui sembra dare prime risposte. Al suo fianco la moglie Daniela che non lo ha mai lasciato solo.