I Nas hanno smantellato un traffico doping di scala nazionale. Sono 3 gli arrestati, 12 le denunce e 38 le perquisizioni a seguito delle indagini, coordinate dalla Procura di Torino, per traffico di sostanze dopanti.
Brutto colpo al traffico del doping. Smantellata rete criminale che operava in tutta Italia. Secondo quanto viene riportato da Il Giorno, i militari del Nas di Torino hanno dato esecuzione a diverse misure cautelari (ai domiciliari) nella mattinata di oggi: un maxi blitz contro il traffico di sostanze dopanti che ha visto 3 arresti, 12 denunce e 38 perquisizioni avvenute nelle province di Alessandria, Arezzo, Avellino, Brescia, Catania, Cuneo, Frosinone, Imperia, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Torino, Vercelli e Verona.
Con epicentro nel Pinerolese (Torino), l’operazione chiamata “Davide & Golia” ha provveduto a disarticolare un consolidato traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente, con legami commerciali anche all’estero.
Sequestri dal valore di 45mila euro
“Davide & Golia” è l’operazione culmine di una serie di indagini dirette dalla Procura di Torino, e per la quale i carabinieri hanno oggi dato applicato le 3 misure cautelari (arresti domiciliari) e i 38 decreti di perquisizione. Il sistema era atto al traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente; sviluppato in 16 province italiane, si diramava attraverso scambi commerciali operati anche all’estero.
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Le indagini erano partite nel 2019, a seguito di un sequestro di steroidi a base di oxandrolone, stanozololo e metenolone effettuato su una persona legata al mondo del culturismo. Tali sostanze sarebbero infatti sttate usate soprattutto per migliorare la performance dello sportivo durante i concorsi agonistici.
Le tre persone oggi poste ai domiciliari sarebbero le figure cardine del sistema. Sistema che permetteva l’uso o la “somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”, ma tra le ipotesi di reato si menziona anche “l’esercizio abusivo della professione medica“. Denunciati in stato di libertà, invece, altri 12 coinvolti, ritrovati in possesso di sostanze non commercializzabili sul territorio nazionale, e accusati di detenzione e di uso di stupefacenti (nandrolone) in funzione delle gare. I Nas hanno dunque sequestrato 58 confezioni, 210 fiale, 1.722 compresse, 13 blister, 51 dispositivi per l’inoculamento. Prodotti che avrebbero fruttato ricavo netto stimato di 15mila euro l’anno per ciascuno dei tre arrestati.
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In tutto, sono 26 le persone indagate dall’inizio dell’inchiesta. Come riportato dalle fonti, gli inquirenti avrebbero ricostruito la rotta delle sostanze dopanti, che una volta importate illecitamente dall’estero, venivano commercializzate in tutta Italia attraverso corrieri ignari, il cui compito era quello di trasportare plichi anonimi o con intestatari fittizi. L’indirizzo di consegna, però, era proprio quello degli atleti denunciati.