Covid, salgono i casi a Pechino: scatta lockdown per 1,7 milioni di persone

Pechino impone il lockdown a 1,7 milioni di persone del distretto di Daxing. Sale a 28 giorni periodo restrizioni per chi arriva dall’estero

Pechino ha imposto il lockdown a 1,7 milioni di persone nel distretto di Daxing, a Sud della capitale, dove si trova il nuovo aeroporto. La misura è scattata dopo che sono stati trovati sei casi di Covid-19, per un totale di 15 in tutta la città. “I casi rilevati a Daxing hanno lanciato l’allarme che la situazione epidemica è dura e complessa“, ha affermato in conferenza stampa Xu Hejian, portavoce della municipalità. “Non possiamo allentare sulla prevenzione dei casi importati e sul rimbalzo domestico”. Pechino ha anche esteso a 28 giorni il periodo di restrizioni a chiunque arrivi dall’estero, di cui 14 di quarantena in strutture centralizzate.

Daxing tra lockdown e restrizioni

Il governo locale ha poi affermato che ai residenti di cinque complessi di appartamenti di Daxing è stato impedito di lasciare le proprie abitazioni a partire da oggi. Mentre agli studenti di tutto il distretto le autorità hanno intimato di rimanere a casa. Molti luoghi pubblici, inclusi edifici per uffici, hotel, ristoranti, fabbriche e supermercati, sono stati chiusi e i residenti di Daxing sono stati sottoposti a test di massa.

Inoltre, Pechino richiede adesso a chiunque arrivi in città dall’estero di essere messo in isolamento per 21 giorni. Prima in una struttura centralizzata per 14 giorni e poi presso la propria residenza per altri sette giorni. Dopo i 21 giorni, quindi, sarà possibile spostarsi in città nel rispetto del divieto di partecipare a qualsiasi riunione pubblica per altri sette giorni. Il totale di 28 giorni di restrizione per gli arrivi stranieri è tra le linee guida di viaggio più severe imposte in qualsiasi altra grande città della Cina.

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Capodanno lunare: rischio terza ondata

Il numero totale di casi di Coronavirus a Pechino è salito a quota 15. A livello nazionale, invece, si registrano oltre mille contagi dall’inizio di gennaio, principalmente nelle vaste province rurali settentrionali della Cina. Mentre il numero di casi è piccolo rispetto ai focolai nei Paesi occidentali, la nuova ondata, alimentata da un inverno insolitamente freddo, è la più grande sfida per la gestione del Coronavirus dalla crisi di Wuhan di un anno fa.

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A preoccupare è infatti il potenziale di diffusione nella capitale, che conta 23 milioni di abitanti, oltre a essere il centro politico del Paese. L’obiettivo dei funzionari cinesi è inoltre quello di bloccare la trasmissione del virus prima che inizi il periodo dei viaggi biblici legati al Capodanno lunare, che quest’anno partirà il 12 febbraio.

Alessandro Boldrini

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