Jack Ma, fondatore del colosso dell’e-commerce cinese Alibaba, riappare dopo mesi. Era assente dagli eventi pubblici dopo la stretta di Pechino sul suo impero economico
Jack Ma è riapparso per la prima volta dopo oltre due mesi di assenza da eventi pubblici. Dopo cioè il giro di vite delle autorità cinesi sui suoi colossi Ant Group e Alibaba. Il tycoon è infatti intervenuto oggi in una conferenza online con un centinaio di insegnanti nelle aree rurali, nell’ambito delle sue attività filantropiche per riconoscere gli sforzi degli educatori nelle aree più remote del Paese. La sua apparizione, riportata in un blog locale, è stata rilanciata dai media cinesi. Il riemergere di Ma potrebbe ridimensionare le voci sulla sua sorte. Intanto, Pechino prosegue le indagini sul riassetto di Ant Group e su Alibaba, nel mirino dell’antitrust.
Jack Ma riappare in videoconferenza
Jack Ma era sparito dagli eventi pubblici a partire dagli inizi di novembre. In quel periodo i regolatori cinesi decisero di “silurare” l’Ipo da 37 miliardi di dollari di Ant Group, che sarebbe stata la più grande della storia, a meno di 48 ore dall’esordio in Borsa a Shanghai e Hong Kong. Ant Group è finita sotto tutela per i regolamenti fintech, mentre Alibaba è finita sotto indagine dell’antitrust per pratiche monopolistiche legate a internet ed e-commerce.
Oggi Ma, ex insegnante di inglese e co-fondatore di Alibaba, è riapparso facendo gli auguri agli insegnanti del villaggio tramite un video. Nel filmato ha inoltre detto che di solito la cerimonia del Rural Teachers Award si tiene a Sanya, nel Sud di Hainan, ma quest’anno, a causa del Covid-19, dev’essere fatto in videoconferenza. L’assalto all’impero da centinaia di miliardi di dollari di Jack Ma rientra nella campagna più ampia varata da Pechino per tenere a freno una generazione di colossi tecnologici considerati dalla leadership comunista come possessori di un controllo eccessivo sulla seconda economia mondiale. Economia destinata a diventare (a breve e in anticipo) la prima.
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Il caso antitrust
La raffica di azioni messe in campo dimostra come il governo centrale abbia perso la pazienza verso l’enorme potere rivendicato dai suoi magnati tecnologici, percepiti adesso come una minaccia alla stabilità politica e finanziaria. Stabilità che il presidente Xi Jinping ha affermato di voler salvaguardare a ogni costo. Dopo la stretta su Alibaba, il Quotidiano del Popolo, la “voce” del Partito comunista cinese, pubblicò due commenti sul caso antitrust.
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“Per l’economia delle piattaforme online, il rafforzamento della supervisione anti-monopolio non porta un ‘inverno’ per l’industria, ma piuttosto un nuovo punto di partenza per uno sviluppo migliore e più sano”, scrisse il quotidiano. Prima della cerimonia di oggi, Ma aveva fatto la sua ultima apparizione in pubblico a fine ottobre partecipando a un evento a Shanghai, descrivendo le banche tradizionali come dotate di una mentalità da “banco dei pegni”. Giudizi pesanti e azzardati che provocarono la reazione dei vertici statali, lo stop all’Ipo di Ant Group e le indagini su Alibaba.
