Nessuna nave da crociera a Sanremo: nuove decisioni sull’organizzazione del festival musicale più atteso d’Italia.
La pandemia non fermerà il Festival di Sanremo, questo è poco ma sicuro. Nell’ultima riunione di vertice sono emerse novità importanti riguardo l’organizzazione dell’evento musicale più atteso d’Italia che si svolgerà, come tutti sappiamo, dal 2 al 6 febbraio. Se fino a poco tempo fa si parlava di una nave da crociera su cui ospitare pubblico e addetti ai lavori, tutti sottoposti a tampone quotidiano, adesso questa ipotesi sembra essere una fantasia lontana. Ci sono però altre news interessanti, ma andiamo con ordine.
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L’organizzazione, lo stesso direttore e conduttore artistico e l’ad di Viale Mazzini Fabrizio Salini si sono incontrati per discutere prima di tutto il punto più critico di tutta la situazione: il virus. Per quanto questo possa essere il “festival della rinascita”, come lo ha definito più e più volte Amadeus, la seconda ondata della pandemia e le nuove restrizioni anti Covid non hanno risparmiato nessuno. Pertanto rappresenta una priorità assoluta validare al più presto il protocollo sanitario e organizzativo per definire tutti gli spazi della città compatibili con le norme anti contagio, limitare al minimo i rischi e mettere in sicurezza tutti i partecipanti al festival.
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Una decisione importante riguarda il folto mondo dei giornalisti. Si parla infatti di una drastica riduzione della folla degli accreditati, così da arrivare ad un massimo di 80 presenze. Un numero esiguo se paragonato alla quantità spropositata di reporter che siamo normalmente abituati a vedere al Festival di Sanremo. Quali saranno i criteri di selezione dei rappresentanti dei diversi media ancora non si sa, ma tutto verrà deciso nei prossimi giorni. Per quanto riguarda il pubblico, oltre a una plausibile riduzione dei posti in platea, viene avanzata l’ipotesi che parte di esso sia costituito dagli operatori sanitari che si siano già sottoposti al vaccino: non è solo una questione di maggiore sicurezza, ma è anche un modo per ringraziare chi in questo periodo così drammatico ha combattuto in prima linea contro il virus.
Se il comitato tecnico e scientifico si sta facendo in quattro per capire come garantire la sicurezza del pubblico, dei giornalisti e di tutti gli addetti ai lavori, pensando a come evitare assembramenti senza al tempo stesso danneggiare ristoratori e commercianti, come svolgere prove ed esibizioni riducendo al minimo il rischio di contagio, non manca chi suggerisce caldamente l’idea di un evento sostanzialmente televisivo limitato alla pura esibizione dei cantanti. È quello che ci siamo abituati a vedere in televisione da quasi un anno a questa parte con la diffusione del Coronavirus: studi vuoti, plexiglass ovunque, nessun cenno di applauso.
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In questo modo si eviterebbero al minimo tutte le attività collaterali che potrebbero favorire la diffusione del virus, ma si perderebbe molto dell’atmosfera sanremese. La proposta è di Enzo Mazza, ceo di Fimi, che non manca di guardare all’industria musicale nel suo complesso: non solo esibizione, ma anche produzione discografica, interviste e tutto ciò che ruota intorno alle nuove uscite degli artisti.
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