Tragedia di Rigopiano, a quattro anni dalla valanga che ha ucciso 29 persone, il sopravvissuto Giampaolo Matrone scrive una commovente lettera alla moglie scomparsa. La promessa a Valentina Cicioni: “Far uscire la verità, il responsabile pagherà”.
Sono passati quattro anni dalla tragedia di Rigopiano, avvenuta il 18 gennaio del 2017. A cinque mesi di distanza dal terremoto che ha distrutto Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, una valanga innescata dagli eventi sismici ha travolto l’albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort di Farindola, in provincia di Pescara, causando 29 morti. Tra questi, Valentina Cicioni, infermiera di Monterotondo (provincia di Roma), scomparsa mentre stava trascorrendo qualche giorno di vacanza insieme al marito Giampaolo Matrone, uno dei superstiti alla tragedia. E lo stesso Giampaolo, in questo luttuoso anniversario, ha scritto una commovente lettera alla sua Valentina, moglie e mamma della piccola Gaia. Una lettera che sugella una promessa: quella di risalire alla verità, che possa condannare i responsabili dell’episodio.
Rigopiano, lettera di Giampaolo Matrone a sua moglie scomparsa
“Valentina, mamma, il quarto anno è arrivato. Noi due, la tua famiglia, non ti abbiamo mai dimenticato. Quaggiù hai creato la cosa più bella che ci sia e poco dopo sei volata via. E’ vero, senza te la vita è dura, ma come tu avresti voluto noi qua guardiamo in faccia la realtà e stiamo ritrovando la felicità. Altre 28 famiglie come la nostra lottano tutti i giorni per far uscire la verità. So che tu avresti fatto così, te l’abbiamo promesso tempo fa: il responsabile pagherà. Non c’è bisogno di far chiasso, non c’è bisogno di far rumore, te lo sai, il tuo posto è nel nostro cuore”.
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Queste le parole che Giampaolo Matrone, insieme a sua figlia Gaia, lascia in una lettera indirizzata a Valentina Cicioni, moglie e mamma morta quattro anni fa sotto alla valanga che travolse l’hotel Rigopiano. Una tragedia inaspettata, a cui molti si riferiscono parlando di “strage di Stato”, e per la quale molti puntano il dito contro il ritardo da parte dei soccorsi.
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Non c’è spazio per queste polemiche, però, nella lettera di Giampaolo. Ciò che vuole scrivere a Valentina sono parole legate a una promessa fondamentale: la sua lotta senza sosta, insieme alla piccola Gaia e alle altre famiglie distrutte dal lutto di quelle vittime che ancora devono trovare giustizia. Una lotta che non smetterà di essere combattuta, fino a che non emergerà tutta la verità sulla tragedia, e fino a che qualcuno non sarà chiamato a pagare per gli sbagli e l’omissione dei propri doveri.