Pugile 16enne prende a pugni e calci coetaneo: il video finisce su Telegram. Il ragazzo segnalato al Tribunale dei Minori
Un’agghiacciante video che girava nei giorni scorsi su Telegram mostrava un ragazzo a terra che tenta di proteggersi e un altro che lo prende a pugni in faccia e sul corpo, gli dà una testata, gli sputa e lo minaccia. Tutto questo avviene di fronte ad altri ragazzi che non intervengono per separarli, ma anzi, esortano a picchiare ancora più forte. Qualcuno addirittura incita il picchiatore a usare una mattonella. È accaduto in una provincia calabrese.
Si tratta di un pestaggio che dura oltre un minuto, almeno nel video, e a quanto pare, risale al mese scorso in un mobilificio abbandonato. L’aggressore ha sferrato circa una ventina di pugni alla vittima che resta a terra dolorante con il viso insanguinato e due costole rotte. Poteva però finire peggio, perché il ragazzo che ha picchiato il coetaneo è un pugile figlio d’arte. Suo padre, T.G.L., è uno dei più noti pugili italiani, titolare di una nota palestra. La vicenda non era uscita allo scoperto finché non è iniziato a circolare il suddetto video nelle chat di Telegram, col logo “Risse italiane”. Tramite queste immagini, la polizia ha trovato le persone coinvolte e segnalate al Tribunale dei minori.
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Il padre del pugile 16enne che ha picchiato il coetaneo, ha raccontato su Fb:”Non posso che condannare, come padre, come atleta e come cittadino, il gesto di mio figlio. Preso coscienza dei fatti, ho incontrato i genitori del ragazzo alla presenza anche di mio figlio, e ho chiesto scusa. Durante il colloquio i ragazzi, oltre a chiarirsi e stringersi la mano in segno di pace, non riferivano quello che si vede nel video. L’ho appreso, con forte rammarico, solo in queste ore. Quindi ho organizzato un ulteriore colloquio, sempre con i genitori del minore, alla presenza delle forze dell’ordine da me portate. E anche in quella occasione ho chiesto umilmente scusa, e ho invitato il ragazzo a venire in palestra gratis, a vita. Ora chi ha imparato a conoscermi, come uomo e come atleta sa quanto sia contrario alla violenza, in qualsiasi forma essa si presenti. Chi mi conosce sa bene che insegno ai miei allievi la non violenza, altrimenti vengono espulsi. Li cresco come figli, cercando di non far loro compiere gli stessi errori che ho commesso in gioventù. Aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso. Come disse Gesù, chi è senza peccato scagli la prima pietra”.