Di nuovo tensione tra la Lombardia e il Governo, dopo la richiesta di Letizia Moratti di mettere in stand by la “zona rossa”, in attesa di rivedere i criteri.
E’ arrivata da poco, Letizia Moratti, e già è al lavoro per cercare di rimediare, forse, a qualche errore e distrazione politica che hanno segnato, al contrario, la carriera politica del suo predecessore Giulio Gallera. La vicepresidente della Regione Lombardia ha infatti chiesto di mettere in stand by l’ordinanza che colloca la Lombardia in zona rossa, in attesa di ricevere i dati di martedì che certificheranno, a suo dire, un minor grado di rischio di diffusione del Covid-19. “La revisione sollecitata per martedì potrà essere molto più puntuale e oggettiva e dimostrare il minor grado di rischio della Lombardia. Si tratta di una sospensiva di 48 ore che sono certa troverà poi una conferma definitiva per l’intera Regione a seguito del ricalcolo aggiornato degli indici che il 16 gennaio a Regione Lombardia risulterebbe di 1,01”, ha detto Moratti. Ci sarebbero infatti altre regioni, con indici superiori a quello della Lombardia, ma non collocate in zona rossa.
Leggi anche: Lombardia, Letizia Moratti: Faremo di tutto per migliorare. Critica al predecessore?
Sotto accusa, ci sono i criteri utilizzati per stabilire le fasce di colore in cui l’Italia è stata nuovamente divisa dopo il Dpcm del 16 gennaio. Dalla parte della Moratti c’è anche il Governatore Attilio Fontana, convinto che il solo dato dell’Rt non sia sufficiente per dichiarare una regione in zona rossa. “Sono convinto che la zona arancione, con una particolare attenzione sulle scuole, avrebbe garantito la sicurezza. Il Governo deve rivedere gli incongrui parametri che regolano la vita dei cittadini”, ha riferito, sostenendo che le limitazioni siano troppo restrittive rispetto all’andamento epidemiologico di questi giorni.
Leggi anche: L’appello delle Rianimazioni in Lombardia: «Pronti a riattivare 500 posti letto in 48 ore»
Lo scontro tra la regione Lombardia e il Governo non è del resto una novità. Già a novembre, il Presidente Attilio Fontana si era opposto alle misure in vigore fino al 3 dicembre decise da Palazzo Chigi per la regione e previste dal Dpcm. Un decreto sbagliato, dal punto di vista di Fontana, dal momento che la Lombardia sarebbe perfettamente rientrata nei parametri che la volevano zona arancione. Insomma, la Lombardia avrebbe avuto tutti i requisiti per passare da quella rossa a quella arancione, dal momento che una Lombardia in lockdown significa un danno per tutto il Paese. La regione , oltre a contare un sesto di tutta la popolazione italiana, produce il 22 per cento del Pil nazionale.
E mentre Speranza, a “Stasera Italia Weekend”, su ReteQuattro, ha provato a spegnere le polemiche, resta il dubbio sui criteri in base ai quali vengono selezionati i dati per valutare Rt e fasce di rischio. “Non ho mai fatto polemica con nessun presidente di Regione né assessore. Non lo farò neanche in questa occasione. Quello che conta è che dopo qualche settimana la curva si abbassa, si riducono le persone che perdono la vita e quindi alla fine sono scelte giuste”, ha detto il Ministro della Salute. Intanto, in attesa di possibili sviluppi, la Lombardia resta zona rossa almeno fino al 31 gennaio, come da ordinanza. Restano dunque in vigore restrizioni e limitazioni.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…