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Italia viva-maggioranza, quel rimpallo delle colpe su chi ha chiuso a chi

La crisi di governo prosegue: il voto di fiducia alla Camera di oggi e quello di domani in Senato decreteranno il futuro del governo Conte II. Intanto tra le forze di maggioranza continua la ricerca dei responsabili in grado di riempire i posti lasciati da Italia viva. La maggioranza ribadisce: lo strappo di Renzi ha chiuso ogni porta. Il partito di Matteo Renzi, però, intanto rilascia dichiarazioni di apertura, affermando che a volere la chiusura è piuttosto la maggioranza. Chi dei due ha ragione?

MeteoWeek.com (da Getty Images)

Il premier è tornato in Parlamento per riscuotere la fiducia, dopo lo strappo dovuto al ritiro delle ministre di Italia viva. Il voto di oggi alla Camera previsto per le 20:00 e il voto di domani in Senato decreteranno il futuro dell’attuale governo Conte. A far fibrillare la maggioranza è soprattutto il Senato: Italia viva con i suoi 18 senatori garantiva una maggioranza assoluta anche in Senato, consentendo quel minimo di stabilità necessaria per approvare – ad esempio – lo scostamento di bilancio. Ora Conte è alla ricerca di senatori “responsabili”, in grado di garantirgli di incassare la fiducia anche in Senato. Perché questo governo vada avanti non serve la maggioranza assoluta (161 voti), dicono in maggioranza. Basterà la maggioranza relativa in Senato per confermare la fiducia. Prosegue allora la conta per assicurarsi almeno la soglia in grado di blindare l’esecutivo, consentendo un allargamento della maggioranza spalmato in tempi più ampi.

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Italia viva: “Ci consideriamo dei costruttori”

Intanto però Italia viva continua a rilasciare dichiarazioni nelle quali si dice disponibile a collaborare ancora con l’attuale maggioranza. L’ultima di queste affermazioni di apertura arriva da Maria Elena Boschi, che al Tg4 ribadisce: “C’è stata una chiusura del presidente Conte. Abbiamo ribadito che per noi il tema importante è come possiamo dare una mano agli italiani e un governo che funziona meglio. Mi sarei aspettata qualche parola diversa da Conte sui temi da noi posti, a partire dalle risorse del Mes“. Poi ancora: “Abbiamo deciso oggi la linea della astensione. Abbiamo scelto, anche con qualche sacrificio di qualcuno, di non chiudere sulla possibilità di lavorare nell’interesse del Paese. Abbiamo rinunciato ai posti che avevamo nel governo per non rinunciare alle nostre idee. La replica di Conte sembrava più interessata ad avere altri consensi dal centrodestra“. Fa eco anche Ettore Rosato, che in aula alla Camera afferma: “Noi abbiamo teso una mano per lavorare insieme. L’abbiamo tesa non per un posto, ma perché ci consideriamo dei costruttori. Sta a voi decidere se aprire un confronto fino in fondo sui contenuti o sui nostri caratteri. Sta a voi capire se da una crisi si esce in maniera più forte o in maniera più debole. Se questa crisi, che è aperta da tempo, sia il momento di chiuderla. A noi non spaventa l’opposizione, da dove faremo sempre il tifo per l’Italia”.

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Pd: “La porta l’ha chiusa Renzi”

Dall’altro lato il Pd tiene la porta ben chiusa: l’intesa tra i due partiti sembra finita con il ritiro delle ministre di Italia viva. Secondo il Pd sarebbe dunque stato Matteo Renzi a voler decretare uno strappo tra Italia viva e maggioranza. Lo ribadisce il vicesegretario del Pd Andrea Orlando a Mattino Cinque: “La porta l’ha chiusa Renzi e ieri l’ha ulteriormente blindata continuando ad attaccare il Pd“. Poi ancora: “Sicuramente non riuscirà il tentativo di far cadere il governo. Ci sarà il tempo e il modo di rafforzare e migliorare l’esecutivo. Pensiamo ci siano in Parlamento forze che hanno a cuore l’interesse del Paese. Forze moderate, liberali presenti in Parlamento e credo si manifesteranno quando sarà il momento di dare un segnale“. Per quanto riguarda i vecchi appartenenti alla maggioranza, però, “ricucire lo strappo credo è difficile se non impossibile. Non per ripicca. Ci troviamo di fronte a una ripresa di una strategia fermata dalla pandemia, ma Italia viva era decisa a dare una natura tattica e transitoria a questa alleanza. Appena si è aperta una finestra c’è stata una iniziativa politica. Siamo sempre lì“, ribadisce Orlando in un’altra intervista. Insomma, in questo rimpallo di colpe chi ha ragione? Probabilmente entrambi. Italia viva ha strappato l’alleanza per prima, ora vorrebbe ricucire ma il Pd considera questo strappo irrimediabile. E’ un po’ il gioco del “ha iniziato prima lui“. Così si riconferma la frase di Ennio Flaiano rimasta storica: in Italia la situazione politica è grave ma non è seria.

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