In un’intervista rilasciata a Rolling Stone, il cantante Shalpy confessa di essere in una situazione di estrema indigenza e chiede aiuto.
La diffusione a livello globale del Covid-19 ha messo in ginocchio tanti settori dell’economia internazionale. Tra questi, i più colpiti sono stati sicuramente quello della cultura e dello spettacolo. Cinema, teatri, stadi e palchi di tutta Italia hanno dovuto chiudere i battenti, lasciando senza lavoro migliaia e migliaia di operatori, insieme alle loro famiglie. La crisi ha avuto un durissimo impatto anche sugli artisti stessi, tanto che Fedez ha promosso un’iniziativa dal nome Scena Unita, ovvero un fondo volto a sostenere i lavoratori del mondo dello spettacolo e in generale il mondo della musica. Tra coloro che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi, c’è Shalpi, cantante, attore e personaggio televisivo, che di recente ha lanciato un appello tramite la rivista Rolling Stone.
Giovanni Scialpi, scoperto da Franco Migliacci, esordisce a fine estate 1983 con il singolo Rocking Rolling e relativo video, fra i più particolari dell’epoca. Il brano ottiene subito un grande successo, tanto che Scialpi vince nella sezione Discoverde del Festivalbar 1983. Il suo talento, unito alla sua immagine, studiata con attenzione insieme a Guido Harari e Mario Convertino, lo rendono ben presto un idolo dei giovanissimi. Subito dopo esce il suo primo album Es-tensioni, grazie al quale ottiene il riconoscimento come rivelazione dell’anno con l’ambito Telegatto di TV Sorrisi e Canzoni. In duetto con Scarlett Von Wollenmann, vince il Festivalbar 1988 con Pregherei. Dopo il periodo di grande celebrità negli anni Ottanta, per Scialpi inizia un periodo di declino artistico dal quale non riuscirà più a riprendersi.
Proprio in questi giorni Shalpy ha lanciato un appello attraverso un’intervista rilasciata a Rolling Stone. Dopo aver investito tutti i suoi risparmi nell’incisione di un nuovo brano di respiro internazionale, Let it snow, il cantante è stato devastato dalla crisi come gran parte delle persone che svolgono questo mestiere. È per questo che ha deciso di chiedere aiuto tramite la rivista, dichiarando: “Sarei anche disposto a fare il cameriere o qualsiasi altra cosa mi venisse proposta. Io sono molte cose, posso affrontare tanti ambiti lavorativi. Farei qualsiasi cosa mi dia la possibilità di essere me stesso. Non sono una cattiva persona e vorrei aiutare il prossimo come fa un prete in chiesa o un professore a scuola”.
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Scialpi sottolinea la concretezza e l’imprenditoria che sta dietro il mondo della musica, che rimane pur sempre un’industria. Un’industria che ormai lo ha tagliato fuori e verso cui si è scagliato con rabbia negli ultimi anni. Nonostante la sua irruenza, il cantautore ha dichiarato di essere una persona affidabile. Anzi, la sindrome di immunodeficienza tiroidea e la celiachia lo hanno portato a condurre una vita lineare, lontano da alcool e droga. Il suo difetto pare sia solo quello di esternare troppo le emozioni: “Faccio mea culpa, ho un carattere un po’ irruento, ma non sono un despota, sono una persona normale”.
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