Scuola, il Tar dell’Emilia Romagna annulla l’ordinanza sulla Dad al 100%

Il Tar dell’Emilia-Romagna accoglie il ricorso di 21 genitori contro l’ordinanza di Bonaccini. “La Dad al 100% comprime immotivatamente il diritto degli adolescenti”

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Il Tar dell’Emilia-Romagna sospende l’efficacia dell’ordinanza dell’8 gennaio 2021 con cui il presidente Stefano Bonaccini aveva disposto la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino al 23 gennaio. Il ricorso era stato presentato da 21 genitori ed è stato accolto. Secondo il Tar tale ordinanza comprime in “maniera eccessiva”, “immotivatamente” e “ingiustificatamente”, il “diritto degli adolescenti a frequentare di persona la scuola”. Ossia un “luogo di istruzione e apprendimento culturale nonché di socializzazione, formazione e sviluppo della personalità”.

Le reazioni

“Ora i ragazzi delle scuole superiori potranno tornare in classe al primo giorno utile“, già “domani” o “lunedì”. Così all’agenzia Ansa l’avvocata Milli Virgilio, una delle legali che ha rappresentato i genitori nel ricorso al Tar emiliano-romagnolo. L’ex assessora comunale alla Scuola esprime anche soddisfazione per il provvedimento urgente del tribunale amministrativo. “In questo momento restringere è illegittimo e le Regioni che restringono stanno compiendo un atto illegittimo”. Oggi, nel tardo pomeriggio, davanti alla sede della Regione a Bologna è atteso un nuovo presidio di “Priorità alla scuola” contro la Dad.

Le sentenze si rispettano: ho convocato i sindaci dei comuni capoluogo e i presidenti delle Provincia perchè, da noi, si decide insieme. Proporrò da lunedì prossimo di aprire le scuole perché nella mia regione le sentenze si rispettano”. Così a L’aria che tira, su La 7, il governatore Stefano Bonaccini commenta la decisione dei giudici. “Noi da mesi siamo organizzati con i trasporti e avremo 500 mezzi in più in strada. Io dico al Governo di prendere una decisione” sulla scuola, altrimenti questa “è lasciata al Tar”.

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Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini

Le motivazioni del Tar

La decisione del Tar arriva come provvedimento urgente e fissa per la trattazione collegiale dell’incidente cautelare la camera di consiglio del 10 febbraio 2021. Il giudice afferma che “l’attività amministrativa di adozione di misure fronteggianti situazioni di pur così notevole gravità non può spingersi al punto tale da sacrificare in toto altri interessi costituzionalmente protetti”. La Pubblica amministrazione deve infatti agire in un “quadro di bilanciamento delle tutele di entrambe le esigenze pubbliche in rilievo, quella sanitaria e quella del diritto all’istruzione”.

Il Tar specifica che l’ordinanza impugnata trae “linfa” da una rilevazione della situazione epidemiologica che “si riferirebbe comunque a un periodo temporale durante il quale le scuole secondarie erano chiuse da tempo”. E aggiunge che “non sono indicati fatti, circostanze ed elementi di giudizio che indurrebbero ad un giudizio prognostico circa un più che probabile che non incremento del contagio riferibile all’attività scolastica in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado”.

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Soddisfatti i genitori

Insomma, i giudici hanno accolto le istanze dei genitori, spiega l’avvocata Virgilio. “Se le scuole superiori sono chiuse da settimane come fanno ad aver inciso sulla situazione epidemiologica? Come fa ad essere sempre colpa degli studenti?“. Nelle motivazioni il Tar aggiunge poi che tra le finalità per le quali la Regione aveva adottato la Dad al 100% c’era la necessità di evitare assembramenti e sovraffollamenti.

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Temi su cui l’Amministrazione “può agire con misure che incidono ‘a monte’ sul problema del trasporto pubblico” e “‘a valle’ con misure organizzative quali la turnazione degli alunni e la diversificazione degli orari di ingresso a scuola“, e “ferma restando una più stringente attività di controllo sugli adempimenti costituiti dall’uso dei dispositivi di protezione personale, quali l’utilizzo della mascherina, il distanziamento e l’uso di gel igienizzanti e sanificanti”.

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